10 dicembre 2017

Se bastasse una manifestazione

La manifestazione antifascista di ieri a Como, come la manifestazione antimafia ad Ostia di qualche settimana fa.
Entrambe manifestazioni importanti, che ci ricordano i pericolo della nostra democrazia, le criminalità che occupano il territorio ad Ostia e i gruppi neofascisti che si fingono portatori di istanze dei più poveri.
La mafia che gestisce i problemi delle famiglie ad Ostia, che porta la spesa a casa agli anziani.
E i fascisti che di giorno distribuiscono pacchi di pasta agli italiani indigenti (prima gli italiani!) e di notte fanno le ronde, contro gli immigrati, contro i venditori ambulanti sulle spiagge.
Scene già viste in Grecia con Alba dorata che, con quel simbolo chiaramente ispirato alla svastica, è pure riuscita ad entrare in Parlamento.

Ci si ricorda della cirminalità e dell'estrema destra solo quando è troppo tardi, quando qualcosa di grave succede ed è sotto i riflettori delle telecamere.
E non basta buttare la palla in calcio d'angolo con “e i centro sociali”, visto che ogni manifestazione in cui sono coinvolti centro sociali finisce sempre in TV con tanto di indagini e arresti.

Ma le manifestazioni contro mafie neofascismi devono essere solo il primo passo: guai se fossero usate solo come strumenti di campagna politica per quel partito o l'altro.
Il M5s che non va a Como perché la manifestazione è organizzata dal PD e viceversa il PD che non va ad Ostia perché ci sono i 5 stelle.

La nostra democrazia ha tra i principi la libertà, è uno stimolo a togliere di mezzo tutto ciò che blocca le libertà delle persone: nell'espressione, nel lavoro, nella vita.
LE mafie e i neofascismi non sono delle ideologie, sono entrambe all'antitesi dei nostri valori democratici, per quanto detto prima.
Ma non dobbiamo dimenticarci che sono presenti proprio laddove lo Stato democratico non è presente: per le mafie vale quanto diceva l'altra sera il procuratore di Como Nicola Piacente. Proprio dove mancano presidi dello Stato, dove la gestione della giustizia è lenta, dove lo Stato è lontano, è presente la ndrangheta.
E le mafie oggi giocano su questa ambiguità: che solo loro difendono il popolo italiano, i poveri, le classi disagiate, dimenticate di governi che salvano le banche e che danno soldi agli immigrati.


Sarebbe un errore regalare all'estrema destra, ai neofascisti questa patente poiché storicamente, piazza Fontana lo ha insegnato, sono braccio armato dei peggiori conservatorismi europei.
La Costituzione e i suoi principi, l'antifascismo (che quello sì, è comune a destra e sinistra), non sono come un ombrello che si tira fuori solo ogni tanto.

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