Ieri sera a diMartedì un assaggio del pasto che ci aspetta per la prossima campagna elettorale.
I timori per l'instabilità dopo il voto, causati dall'attuale situazione tripolare e da una legge elettorale che, ha spiegato Veltroni, il prossimo governo dovrebbe cambiare (e pensare che l'abbiamo appena riformata, dopo i rilievi della Corte Costituzionale).
L'unica possibilità per avere maggiore stabilità (o governabìlita, alla Scalfari) è un alleanza PD - FI.
E poi c'è la miniera delle banche in crisi: tra furbetti, cattivi controllori, cattivi amministratori, porte girevoli per controllori/controllati e clienti truffati fatti passare per speculatori finanziari, c'è spazio per per tutti.
Per accusare Bankitalia che non ha vigilato, i banchieri (felici con le loro elargizioni agli amici), la sinistra che a Siena (MPS) ha fatto fallire una banca (che ha concesso prestiti anche a destra e a imprenditori ma non si può dire), a De Benedetti (ovvero Repubblica, tirato in ballo ieri da Mario Giordano).
L'inchiesta Consip che, dalle presunte rivelazioni delle cimici e dalla presunta corruzione per il mega appalto, è diventata l'inchiesta sul depistaggio dei carabinieri del NOE (e non la rivelazione dell'indagine ai vertici della Consip): "abbiamo le prove" scrive Repubblica.
Ovvero la distruzione della chat sui loro telefonini.
Si vota a marzo, ci sono ancora tre mesi belli pieni.
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