Se avete intenzione di leggere, ora o nel futuro, il nuovo libro di Faletti, non leggete questo post.
Si parla di strani paralleli tra "Fuori da un evidente destino" e Chimaira di Valerio Massimo Manfredi. Quando ho letto "Fuori da .." ho avuto un deja vu....
Entrambi i libri hanno come spunto di partenza un episodio di sangue avvenuto secoli prima.
Omicidio per lussuria (nel caso di Manfredi) o per avidità (per impossessarsi delle terre degli indiani).
Che colpisce una famiglia legata ad un sacerdote il quale, per vendicarsi, lancia una maledizione contro l'assassino e i suoi discendenti (il signore di Velletri da una parte, un fuorilegge assassino dall'altra).
Nel libro di Faletti il crimine risale a fine 800: la strage di Flat Fields, contro un capo di indiani Navajos.
Nel libro di Manfredi il crimine risale all'epoca degli Etruschi, nella vecchia città di Volterra:
“che tu sia meledetto sette volte Lars Thyrrens, sia maledetto il tuo seme e siano maledetti tutti coloro che in questa città alimentano l'abominio del tuo potere, siano maledetti fino allafine delle nove ere dei Rasna. Sia maledetta la bestia e siano maledetti coloro che la videro straziare un uomo innocente. Possano essi subire ciò che ha subito un eroe senza colpa e piangere lacrime di sangue....”
In tutti e due i casi è la fortunosa scoperta di una tomba, che contiene degli oggetti appartenenti al morto (in Faletti il sacerdote stesso, in Manfredi un guerriero ucciso dal malvagio signore di Volterra) a risvegliare la sete di vendetta della bestia invocata nella maledizione.
E sarà solo l'ultimo erede dell'eroe morto a poter fermare la scia di sangue.
Insomma, l'idea alla base del thriller non era del tutto originale.
Si parla di strani paralleli tra "Fuori da un evidente destino" e Chimaira di Valerio Massimo Manfredi. Quando ho letto "Fuori da .." ho avuto un deja vu....
Entrambi i libri hanno come spunto di partenza un episodio di sangue avvenuto secoli prima.
Omicidio per lussuria (nel caso di Manfredi) o per avidità (per impossessarsi delle terre degli indiani).
Che colpisce una famiglia legata ad un sacerdote il quale, per vendicarsi, lancia una maledizione contro l'assassino e i suoi discendenti (il signore di Velletri da una parte, un fuorilegge assassino dall'altra).
Nel libro di Faletti il crimine risale a fine 800: la strage di Flat Fields, contro un capo di indiani Navajos.
Nel libro di Manfredi il crimine risale all'epoca degli Etruschi, nella vecchia città di Volterra:
“che tu sia meledetto sette volte Lars Thyrrens, sia maledetto il tuo seme e siano maledetti tutti coloro che in questa città alimentano l'abominio del tuo potere, siano maledetti fino allafine delle nove ere dei Rasna. Sia maledetta la bestia e siano maledetti coloro che la videro straziare un uomo innocente. Possano essi subire ciò che ha subito un eroe senza colpa e piangere lacrime di sangue....”
In tutti e due i casi è la fortunosa scoperta di una tomba, che contiene degli oggetti appartenenti al morto (in Faletti il sacerdote stesso, in Manfredi un guerriero ucciso dal malvagio signore di Volterra) a risvegliare la sete di vendetta della bestia invocata nella maledizione.
E sarà solo l'ultimo erede dell'eroe morto a poter fermare la scia di sangue.
Insomma, l'idea alla base del thriller non era del tutto originale.
2 commenti:
Volterra e non Velletri
Corretto.
Grazie
Aldo
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