Due storie che, almeno inizialmente,
proseguono parallele: un ex carabiniere, Roberto Marías,
che da mesi ogni lunedì e giovedì si ritrova di fronte ad uno
psichiatra, per cercare di risolvere i suoi problemi. E Giacomo, che
nel suo diario quotidiano racconta i suoi strani sogni e alcuni
episodi strani che vede a scuola.
Roberto per anni ha lavorato nel
contrasto ai grandi trafficanti di droga e per questo si è
infiltrato nelle loro organizzazioni.
A fianco dei narcos
colombiani e italiani ha stretto amicizie, ha cercato di conquistare
la loro fiducia, ha conosciuto le città del sudamerica più di
quanto non conosca Roma la sua città.
E' stato bravo Roberto:
forse anche perchè quel lavoro sotto copertura, in cui doveva sempre
mentire per essere un'altra persona gli piaceva. Ma ad un certo punto
il meccanismo perfetto si è inceppato: come la Mangusta (il suo nome
in codice nelle operazioni coperte) che si porta dietro il veleno del
cobra e non muore, anche Roberto operazione dopo operazione, violenza
dopo violenza (cui ha dovuto assistere senza poter far nulla per non
compromettere la copertura), ad un certo punto punto va in crisi.
Messo in malattia dall'arma, travolto dal senso di colpa per ciò che
ha fatto, nelle sedute di fronte al suo dottore, deve ricostruire
tutto daccapo.
Il suo passato, da cui a poco a poco
affiorano i ricordi: la sua gioventù in California, il padre
suicida, la passione per il surf, sentirsi parte dell'onda che monta
e che ti porta a scoprire di che pasta sei fatto.
E il suo
presente: riprendere il gusto nel fare anche le piccole cose, con
interesse. Leggere un libro, vestirsi, cucinare, prendersi cura di
sé.
E questo anche grazie all'incontro fuori dallo studio, con Emma, ex attrice, anche lui in
cura per un episodio del suo passato che le ha lasciato un senso di colpa che la mente non riesce a placare. Questo incontro, e le loro uscite girando per le strade di una Roma notturna, lo aiutano a riprendere la voglia di curarsi di se, di raccontare pezzi del suo passato e di voler nuovamente guardare avanti.
Giacomo è un ragazzo di quasi 12 anni
che frequenta le scuole medie: nel suo diario annota i sogni che fa.
L'incontro con un Scott, un pastore tedesco che gli parla e che lo fa
incontrare col padre (che è morto). Ma anche con Ginevra, una
compagna di classe cui è innamorato e che, proprio nel sogno gli
chiede aiuto.
Cosa significa tutto questo? Perchè il cane gli
dice che tutto quello che succede nell'altro mondo (quello vero) ha
riflessi in questo?
Ad un certo punto della storia, tutto
si unisce, e porterà alla soluzione del piccolo giallo di Giacomo.
Ne Il silenzio dell'onda si parla del
rapporto di un paziente col suo psichiatra, del senso di colpa che
porta a nascondere i pezzi del passato che non siamo stati in grado
di affrontare. Dell'amore e del rapporto padre figlio, collante di
tutto il libro.
Alle correnti del destino che dopo una lunga
burrasca sono pure capaci di portanti sulla riva di una spiaggia ad
affrontare la tua onda:
“Se avesse già letto i libri che
avrebbe letto poi, Roberto avrebbe saputo descrivere la sensazione
che provò, correndo di nuovo verso l'onda, come se non avesse mai
smesso, nemmeno un solo giorno.
Avrebbe potuto dire che era
un'ebbrezza che tagliava tutto da parte a parte: il tempo, lo spazio,
la tristezza e il bene e il male, e l'amore e e il dolore e la gioia
e la colpa. E il perdono – anche quello più difficile, che
chiediamo a noi stessi. E il cerchio della vita, e le storie dei
padri e dei figli, e della loro disperata ricerca gli uni degli
altri.”
I film
citati nel libro (dalla recensione su Wuz):
Vacanze romane di William Wyler
Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe
Tornatore
Souvenir d'Italie di Antonio
Pietrangeli
C'eravamo tanto amati di Ettore
Scola
L'uccello dalle piume di cristallo
di Dario Argento
I libri citati :
Paul Ekman: I volti della menzogna.
Gli indizi dell'inganno nei rapporti interpersonali
Il mondo è un teatro. La vita e
l'epoca di William Shakespeare di Bill Bryson
Technorati: Gianrico
Carofiglio
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