Nonostante tutto è Natale: nonostante lo spread, la fase due del governo, le tasse e la crisi. I problemi del lavoro, la cassa integrazione, i licenziamenti (alla faccia dell'articolo 18), la precarietà e i contratti a termine (e gli stage e i cocopro e le finte partite iva). Nonostante questo anno difficile e i timori di un 2012 anche peggiore. L'attesa per un cambiamento (nella politica e nella classe dirigente) che non arriva e il ritorno di cose che non cambiano mai (il razzismo in mezzo a noi e il fascismo che abbiamo sdoganato da tempo).
Ci sono cose su cui possiamo fare poco (la crisi, appunto): su altre tocca anche a noi scegliere cosa fare.
Mettete da parte tutto: i regali, il mangiare, i festoni e gli auguri tanto per fare.
Forse, questo Natale sotto tono, è l'occasione per stare semplicemente assieme. Un pensiero particolare agli aquilani, che oggi passeranno il loro terzo Natale lontano dalle loro case.
Auguri. Ce li meritiamo.
Adda passa 'a nuttata!
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