Il tecnico Passera, è già diventato politico: nell'intervista a Che tempo che fa, l'ex AD di Intesa (di cui ancora non ha venduto le azioni) è riuscito a dare delle risposte senza dire molto, a promettere senza impegnarsi più di tanto. Ha imparato in fretta l'arte del politichese sobrio.
Il succo delle sue risposte sulla manovra è stato: "avevamo bisogno di soldi subito, e li abbiamo presi laddove era più facile prenderli".
Benzina, Ici, pensioni ..
E con quei soldi, si è messo da parte un tesoretto per lo sviluppo.
Peccato che non ha spiegato in che voci verranno investiti: una domanda che avrei fatto io è come mai i soldi per le grandi opere si trovano sempre (sia che governi la destra che la sinistra), mentre i soldi per i treni dei pendolari no.
Altra domanda, sugli 800 licenziati da Trenitalia, dopo il taglio dei treni notturni verso il sud.
Sulle liberalizzazioni, non è che il pulpito del nuovo ministro sia il più indicato per dare lezioni: basta vedere come è stata gestita la pratica Alitalia.
E, infine, spiace vedere quasi una certa insofferenza alla domanda sul suo conflitto di interessi.
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