La manovra “più equa” verràapprovata oggi alla Camera: l'iter di aggiustamento del decreto
“salva Italia” è avvenuto tra contestazioni, scioperi e
tensioni.
I sindacati che si sono opposti alla prima versione che
colpiva in buona parte pensionati e lavoratori; l'accordo trasindacati e Fiat in cui è stata esclusa la Fiom.
Le bombe contro lesedi di Equitalia, tanto per intorbidire di più le acque, e gli episodi di violenza razzista, prima a Torino e poi a Firenze.
Le bombe contro lesedi di Equitalia, tanto per intorbidire di più le acque, e gli episodi di violenza razzista, prima a Torino e poi a Firenze.
Stiamo
vivendo un momento drammatico della nostra storia: ce ne renderemo
conto solo quando scopriremo, poi, che gli anni brutti passati erano
solo un antipasto di quanto deve venire.
Le stime di Confindustria
parlano di una ulteriore decrescita nella produzione e nella perdita
di altri 800000 posti di lavoro.
Possiamo allora permetterci una
manovra come questa, recessiva e che non colpisce a fondo contro
quelli che fin'ora hanno vissuto sopra le nostre possibilità?
Evasori, corruzione, costi della politica.
Alla fine, la chiesa
non pagherà l'ICI, le frequenze verranno regalate ai soliti noti
(alla faccia della concorrenza, vero ministro Passera?), e gli
scudati pagheranno un piccolo sovrapprezzo.
Nella copertina
della puntata di Servizio Pubblico, Santoro ha toccato due temi:
l'uscita di Passera sulla difficoltà di liberalizzare in Italia e la
strage di senegalesi a Firenze.
Santoro ha raccontato al ministro
dello Sviluppo la storiella delle frequenze della TV analogica che
oggi, col passaggio al digitale, sono state liberate per fare entrare
nel duopolio Rai-Mediaset (o monopolio, meglio) altri protagonisti.
Si chiama concorrenza, appunto.
E invece, ecco che l'ex ministro Romani
si inventa la gara di bellezza per dare quelle 6 frequenze alle miss
più belle. Senza asta (da cui potevano arrivare qualche miliardo per
imprese, pensioni, servizi), regalate e basta. Dice il cavaliere che
tanto l'asta andrebbe deserta: e allora? Lo stato si terrebbe quei
canali.
Che fare? Ieri sera Santoro ha calato una fiche da 1
milione di euro per prendersi quei sei canali, per poter trasmettere
con tranquillità. Vedremo cosa risponderà la politica.
La
risposta agli episodi di razzismo, l'hanno data le parole della
canzone “non è un film”, cantata da Fiorella Mannoia, Frankie HiNrg e il cantante senegalese Natty Fred.
Tolleranza zero al razzismo!
Dopo le immagini della protesta della comunità senegalese a
Firenze (“perché questo italiano ha fatto questa cosa .. chi lo ha
mandato?”), è toccato a Nichi Vendola e al presidente di Ducati
Energia Guidi, parlare in studio di crisi, lavoro e anche del
razzismo (frutto avvelenato di questa politica).
Nichi Vendola
ha commentato questi brutti episodi dicendo che dietro gli episodi
di Firenze e Torino ci sono tutti i pregiudizi contro gli stranieri.
Il rom che ruba il bambino o che stupra la vergine. E a Firenze
inizialmente si è detto che era un regolamento di conti, perché un
nero può essere solo legato alla criminalità. E allora via al fuoco
igiene del mondo e gli spari per cacciare i diversi.
“Mi da
fastidio l'espressione tolleranza zero”: dovevamo capire cosa c'è
dall'altra parte, non seguire gli stereotipi dell'uomo nero. Il
razzismo è uno strumento che regolamenta il mercato del lavoro,
specie in tempi di crisi, facendo sì che gli immigrati siano sempre
in condizione di schiavitù.
Uno che nasce in Italia da
genitori stranieri non ha diritto al voto, viceversa di un figlio di
immigrati italiani, che vive in America. Usciamo da 15 anni di
veleni: Vendola ha poi ricordato la sua uscita all'indomani della
vittoria di Pisapia a Milano, l'abbraccio ai fratelli musulmani e
rom.
E il titolo di un giornale di destra all'indomani di un
incidente di cui colpevole era un rom: “i fratelli rom di Vendolauccidono un ragazzo”...
E oggi, in cui si parla di Europa
minacciata dagli stranieri, abbiamo un intero cimitero nel
Mediterraneo, per tutti i migranti in fuga anche dai luoghi di guerra
(Afghanistan, Irak, Curdistan), senza documenti, dunque
clandestini.
Ma c'è un legame tra razzismo e crisi nel
lavoro?
Secondo Guidalberto Guidi, presidente
di Ducati, no. Come imprenditore costretto ad avere rapporti in tutto
il mondo, non sa cos'è il razzismo.
“Non voglio liquidare
l'episodio di Firenze come opera di un pazzo. Credo che vi sia nel
mondo e in Europa questa accettazione della violenza verbale: urlare
la protesta, non accettare le ragioni dell'altro”.
L'episodio di
Firenze lo avevamo già visto in Norvegia e negli Stati Uniti: ma non
si può parlare di una reazione alla mancanza di lavoro.
Guidi
ha poi parlato del futuro nel mondo del lavoro e delle imprese: le
previsioni di Confindustria sono reali: perderemo dal 50 al 60%
dell'industria manifatturiera, in Italia.
La considerazione che ha
fatto l'imprenditore è che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre
possibilità per anni, dagli anni 70. Solo chi aveva capito per tempo
che così non andava bene, e a diversificato, si è aperto gli altri
mercati, ha delocalizzato e investito in ricerca e sviluppo, è oggi
in crescita.
La manovra del governo è un laccio emostatico, per
bloccare l'emorragia di sangue: ma i posti di lavoro non si creano
per decreto, e servirà altro.
Con un tax rate del 46%, è
difficile investire in Italia.
Anche Vendola, in veste di governatore,
ha voluto commentare il governo tecnico: buon interlocutore, migliore
rispetto ai ministri che avevamo prima.
Ma la manovra non è
ancora equa: ci voleva più coraggio, si doveva mettere al centro la
giustizia sociale.
“È stucchevole dire che abbiamo vissuto al
di sopra delle nostre possibilità – rispondendo a Guidi – in
questi anni i capitali si sono spostati dalla produzione alla
finanza”.
Questi sono anni in cui si guadagna di più speculando
in borsa, scommettendo sulla crisi di uno stato: “c'è chi ha fatto
dello stupro ambientale un modo per fare profitto, dobbiamo occuparci
dello spread ambientale e sociale”.
Oggi in Italia è prevista
pioggia e il paese è in pericolo. Eppure di messa in sicurezza del
paese non se ne parla.
Cosa finanzierà il ministero di
Passera? Il terzo valico, l'alta velocità, il ponte sullo Stretto di
Messina, la TAV in Val di Susa, le autostrade al nord (quelle coi
rifiuti sotto, come la Brebemi) …
In studio, oltre ai due
ospiti, i giornalisti Franco Bechis e Luisella Costamagna.
Bechis
ha spiegato come la manovra non sarà sufficiente: le entrate fiscali
diminuiranno e a marzo ne servirà una seconda. E poi ha ricordato
che con l'accordo che abbiamo firmato in Europa abbiamo ceduto
sovranità fiscale: le tasse che abbiamo oggi non le potremo più
togliere se non ce le toglie l'Europa.
Il giornalista di
Libero ha ricordato come tra le prime 100 aziende quotate in borsa,
75 hanno aumentato il proprio fatturato rispetto all'anno prima.
Vanno peggio ma non di molto banche e assicurazioni.
Nonostante
questi fatturati non si sono creati posti di lavoro e vedremo se
questa manovra che aiuta le imprese e le banche servirà a
qualcosa.
Luisella Costamagna ha chiesto conto a Vendola dei
suoi cambiamenti di idea circa il governo tecnico, e come voterebbe
alla manovra.
E Vendola ha risposto che, alla manovra voterebbe
no, e che ha cambiato idea sul governo (accettando il non andare al
voto) per un discorso di unità della sinistra, che in momenti
epocali come questo si è sempre fatta trovare divisa.
Il
punto di Marco Travaglio, ovvero le capacità della Lega di fare
finanza.
Per fortuna che c'è Bossi che ci fa divertire: le
sceneggiate in Parlamento (come se loro scendessero dalla Luna e non
avessero governato), la secessione e la moneta padana ..Il
bancarottolo.
Travaglio ha ricordato tre episodi di cronaca
giudiziaria, avvenuti prima dell'euro: la sottoscrizione per vendere
il prato di Pontida, finita col salvataggio di Fiorani.
La
quasi bancarotta della banca Credieuronord, che nella direzione aveva
anche Giorgetti, oggi in commissione Finanze: fallita nel 2003, e
sottratta alla bancarotta grazie ancora a Fiorani.
In quella banca
erano passati anche 13 milioni frutto di riciclaggio.
Fiorani
salva la Lega e la Lega smette di attaccare il governatore Fazio. Un
caso?
Un caso i soldi di Fiorani al Varese Calcio e alla
polisportiva Varese?
Altro episodio che racconta delle
capacità finanziarie del carroccio, il fallimento del villaggio
vacanze in Croazia, in cui hanno investito tanti militanti leghisti.
Fallito anch'esso.
Nella banca Credieuronord c'erano anche i
soldi delle intermediazioni con le cooperative leghiste dei
produttori del latte: anche per questo era meglio nascondere la
bancarotta della banca.
Per la vicenda delle quote latte,
prodotto in eccesso, rischiamo una multa da 5 miliardi.
Ilviaggio nel mondo dei lavoratori in appalto di Trenitalia.
Sono
800 le famiglie che sono state lasciate a casa, dopo la scelta di
Moretti di eliminare i treni notte verso il sud e puntare tutto sul
Frecciarossa.
Oggi, questi lavoratori dei wagon lits, i
cuccettisti, stanno protestando alla Stazione di Milano: tre di loro
sono saliti sulla torre del binario 21. Salutati dalla sirena da ogni
treno che parte: la sirena della solidarietà.
Chissà se
anche per loro vale il discorso del laccio emostatico: certo, c'è lo
spread, il rendimento dei BTP, i conti da sistemare, la lettera
dell'Europa. Ma la ricetta, la cura di antibiotici per questi
lavoratori, per queste persone è solo tasse. ICI, IVA, rincari per i
servizi dei comuni, la benzina, le sigarette.
In questa brutta
storia ci sono molte storture del sistema Italia: lavoratori che
vengono presi in appalto anziché essere assunti (si chiama
outsourcing, esternalizzazioni), e che ogni giorno mettono la loro
faccia di fronte ai problemi dei passeggeri in nome di Trenitalia.
Che oggi li scarica.
Un sistema dei trasporti che punta solo ai
treni dell'alta velocità: un affare redditizio, che però serve solo
una fascia degli utenti, che pagheranno un prezzo molto alto per
viaggiare. E i pendolari? E chi lavora? E chi viaggia dal sud e che
oggi non avrà più treni con cuccette?
Figli di un Dio minore?
Ci
sono i soldi per il frecciarossa, per i costi dell'alta velocità che
sono sempre superiori ai preventivi, ma non per dare una dignità a
queste famiglie? Per Carmine, Oliviero e Giuseppe?
Santoro ha
commentato dicendo che “è difficile fare le liberalizzazioni,
ma è velocissimo fare carne da macello”: la doppia velocità
di un paese che per tagliare i costi dei deputati deve aspettare la
commissione, rispettare le prerogative della Camera.
È vero
che ci sono aziende come quella di Guidi, dove non ci sono incidenti
sul lavoro e che non tutti hanno piacere a licenziare: “non
riuscirei ad andare a letto sapendo che ho lasciato a casa 20
famiglie”.
Ma oggi, la realtà industriale del nostro paese sta
diventando un cimitero.
Chi ci va di mezzo sono i lavoratori usa e
getta: strizzati da straordinari e con il ricatto di dover perdere il
posto.
Come alla Fiat, dove a Pomigliano per la nuova Panda è
stato allestito un bel set della nuova fiction del lavoro: gli
impiegati messi in tuta, ad applaudire il verbo di Marchionne.
Viene
da chiedersi chi decide la politica dei trasporti in Italia: le
imprese o lo Stato? Chi decide che Irisbus chiude (e nessuno chiede a
Marchionne come mai) mentre l'Europa ci sanziona per i nostri autobus
vecchi?
Come mai l'Ansaldo viene messa in vendita, e lo
stabilimento di Pistoia viene chiuso, e abbiamo il 95% del trasporto
merci su gomma?
Come ha anche ricordato Vendola, il servizio
pubblico dei trasporti (anche quelli notturni) è un pezzo del
welfare, e il governo deve dire come mai viene cancellato.
Saranno
mesi difficili: dopo la manovra si appresta anche la riforma del
lavoro. Altro laccio emostatico, dove magari le richieste di Guidi
verranno accontentate: nessun obbligo di riassumere un operaio
licenziato, togliere la concertazione, togliere i sindacalisti
nominati dalle aziende.
Il nuovo che avanza.
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