Non vorrei che la banca rossa nascondesse la banca diciamo, più azzura.
La BPM (ex) di Ponzellini usata come bancomat da esponenti del PDL, e di cui ha parlato la stessa trasmissione Report qualche mese fa:
Dall'inchiesta dei pm di Milano su Bpm emerge che, sotto la presidenza
Ponzellini, c'era «un vero e proprio comitato d'affari che vendeva i
contratti di finanziamento più problematici» senza fermarsi «di fronte
ad alcuna barriera, sia pure quella di pervenire a finanziare soggetti
in rapporti con la criminalità organizzata». Tra i soggetti che
rientrano in quello che viene definito «lo scenario di criminalità
organizzata nel quale si muovono diversi dei protagonisti della
vicenda», vengono citati Alfredo Iorio e Domenico Zambetti, l'ex
assessore regionale arrestato nei mesi scorsi con l'accusa di voto di
scambio con la 'ndrangheta. I pm scrivono che Rosario Scuteri, indagato
nell'inchiesta su Bpm, «viene presentato in banca da Alfredo Iorio, il
quale e stato sottoposto a misura cautelare nel procedimento denominato
"Parco sud"».
Come per Mussari, ora Ponzellini non lo conosce nessuno. Nemmeno quelli della Lega.
Quelli che, per la questione delle quote latte, ci costano 75 euro a persona.
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