13 febbraio 2013

Pista nera, di Antonio Manzini

 Incipit:
Gli sciatori se n’erano andati e il sole, appena sparito
dietro le cime rocciose grigio azzurre dove s’era impigliata
qualche nuvola, colorava la neve di rosa. La luna
aspettava il buio per poter illuminare tutta la valle
fino al mattino successivo.       
Rocco Schiavone è un poliziotto particolare. Perché veste in loden e indossa scarpe clarks (ne possiede diverse paia) anche sulla neve di Champoluc, in val D'Aosta, dove è stato trasferito, per punizione, da Roma.
A Roma aveva una casa al Gianicolo, dove non fa il freddo ma ora si deve accontentare di un appartamento ad Aosta.
Ha una moglie, Marina, e diverse amanti, che non porta mai a casa.
Per un gioco personale, associa ad ogni volto di persona un animale (il castoro, la puzzola...).

Il vicequestore della polizia di Stato Rocco Schiavone, è il classico capo arrogante e capace solo di prendersela coi sottoposti per ogni rottura di scatole.
Come quella che gli è capitata ora: un cadavere semisepolto nella neve su a Champoluc, dilaniato da un gatto delle nevi che inavvertitamente lo ha schiacciato.

Forse l'uomo era già morto, altrimenti non si spiegherebbe come mai non ha visto le luci del mezzo.
In ogni caso, Rocco e il suo aiutante autista, l'agente Italo Pierron, devono salire sulle piste da sci per indagare sul caso di omicidio.

Pochi gli indizi: un fazzoletto infilato in gola, tracce di tabacco. Un guanto ..
Ma sono sufficienti per iniziare a far girare qualche rotella nella testa del poliziotto, per capire che pista seguire. E quale no.
Perché Rocco sarà anche uno sbirro corrotto, uno che ama la bella vita, farsi una canna in ufficio per rilassarsi, godere della compagnia di belle donne, guadagnarsi qualche soldo extra facendo dei lavoretti ben oltre il codice penale.
Ma ha una bella testa che sa far funzionare.

Ad esempio capisce che ad uccidere Leone Miccichè, un catanese che aveva aperto assieme alla moglie uno chalet di lusso su quelle montagne, non è stata  né la mafia, né uno di fuori.
No l'assassino è proprio uno del posto, uno del paese, dove tutti sono in qualche modo imparentati. Magari proprio uno dei parenti della bella moglie Luisa Pec.

Un passo dietro l'altro riuscirà a capire le origini dell'omicidio e risolvere il puzzle, per la gioia del Questore e del procuratore Baldi.
Seguendo questi passi si riesce anche a mettere a fuoco meglio la figura di questo poliziotto: uno che nasconde dentro di se un dolore del passato

"Il passato è un morto il cui cadavere non la smette mai di venirti a trovare. Di notte come di giorno. E la cosa ti fa pure piacere. Perchè il giorno in cui il apssato non sovesse più farsi vivo a casa tua, significa che ne fai parte. Sei diventato passato.
Forse dovrei scopare di più."
pagina 120

Perché Rocco, e questo gli va riconosciuto, è almeno onesto con se stesso nella sua disonestà: se ruba, ruba ai ladri, ma non ammazza nessuno.
E il doversi sporcare le mani col crimine gli pesa perché "non si può toccare l'orrore senza sporcarsi le mani".

"Doveva per forza infilare le mani in quella melma appiccicosa, in quello schifo di palude per catturare i coccodrilli. E per farlo doveva trasformarsi inevitabilmente anche lui in una creatura di quei posti. Doveva sporcarsi. Il fango diventava casa sua. E la puzza di decomposizione, il suo deodorante. Ma la palude con le libellule a pelo d'acqua, i serpenti mortali e la sabbia grigia  simile alla scarica di diarrea  di un elefante, a Rocco non riusciva a paicere. Era la parte più brutta e oscura della sua vita, tornarci era doloroso, faticoso. E tutto questo, le indagini, gli assassini, le falsità lo costringevano a rifarci i conti".
pagina 256

E ancora:
«In natura la morte non ha colpe . La morte è solo vecchiaia, malattia o sopravvivenza. Questo i cani lo sanno. Glielo puoi leggere engli occhi. dovresti farti un cane, Italo. Impareresti un sacco di cose. Per esempio impareresti che in natura non esiste la giustizia. Quello è un concetto tutto umano. E come tutte le cose umane è opinabile e fallace».
pagina 243

Il link per ordinare il libro su ibs.
La scheda sul sito dell'editore Sellerio.

Nessun commento: