Ministro, non crede sia opportuno spiegare cosa...No, il ministro non crede che sia opportuno.
«Quello che dovevo dire, l’ho detto. Punto e basta!».
Punto e basta? Parlavate come un «comitato d’affari»...
«Macché! Quegli stralci di intercettazione ambientale abusiva non sono contestualizzati, non si colgono le sfumature, i colori... emergono sono le negatività».
Lei fornisce la netta sensazione di dare ordini, di parlare come qualcuno che comanda sui dirigenti della Asl.
«Senta: la vicenda su cui in molti si sono gettati come avvoltoi è nelle mani della magistratura e io, le ricordo, non sono indagata!».
Ripeto: lei fornisce la netta sensazione di dare ordini...
«Ma a chi? Su cosa? Non faccio mai riferimento a promozioni, non chiedo di avvantaggiare... affronto, piuttosto, le questioni del territorio: medici che rivendicano, ospedali chiusi...».
Poi però perde la pazienza per il bar interno al Fatebenefratelli gestito da suoi parenti.
«Vabbé... ho usato parole non esattamente consoni a una signora di classe? E che ci posso fare? Quanto perbenismo... Stavo a casa mia, potrò parlare come mi pare a casa mia, sì o no?».
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
10 gennaio 2014
Ministro, non crede sia opportuno
L'intervista del ministro sul corriere:
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