Si stima che quest'anno ci sarà una crescita del PIL (dello zero
virgola), ma anche della disoccupazione.
Lo spread cala (e ci si contende il merito tra banca centrale o
governo stabile) ma le aziende continuano a chiudere.
Calano le tasse, almeno dicono, ma aumentano le tariffe e
diminuisce la spesa degli italiani.
Avremo più soldi in busta paga, sempre per lo spread, macontemporaneamente aumentano i poveri.
Niente tagli alla cultura, ma siamo uno dei paesi col più altotasso d'abbandono scolastico. Non si è competitivi se non si investe
in ricerca.
La situazione è tragica ma non seria.
Ma i giornali parlano di un pressing per le riforme, un'agenda
condivisa per le riforme. Un timing per farle in poche settimane,
pochi mesi.
Ma poi le cose non cambiano mai.
Annunci: i rimborsi diretti ai partiti, il reato per gli incidenti
stradali, la diminuzione dei parlamentari.
Ma possiamo accontentarci di questo segretario che fa battute cool, che risponde
con un tweet, che conosce i social network, che mangia panini perché
è fast, usa il Mac e almeno conosce gogol.
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