16 gennaio 2014

Relazioni pericolose

Campeggia sulle prime pagine la notizia delle relazioni pericolose tra Renzi e Berlusconi, per discutere (ancora) di legge elettorale.
Quella riforma che deve essere fatta assolutamente, ripetono da mesi partiti e presidenti.
Che non deve essere fatta a colpi di maggioranza, ripete in tono minaccioso Alfano: non come fece il PDL per minare le elezioni del 2006 contro Prodi.

Ma viviamo in un'epoca di relazioni pericolose: c'è quella tra Boccia e il ministro De Girolamo.
C'è la relazione pericolosa tra il ministro della giustizia Cancellieri e i Ligresti. Ma anche altri politici coltivano la relazione col costruttore milanese.
La relazione pericolosa tra la Lega e l'estrema destra di Le Pen (e noi che preoccupavano dei commentatori anonimi del web .. e invece li abbiamo dentro il Parlamento, nelle regioni, gli estremisti).

Altre relazioni non si riescono proprio a spezzare in questi anni di crisi: la relazione tra i deputati regionali e i rimborsi. Togli da una parte ma i soldi riappaiono dall'altra.
La relazione pericolosa tra i politici di tutti gli schieramenti e gli affari personali, che spiega la loro allergia a intercettazioni (quelle che la Cancellieri vorrebbe riformare) e inchieste giornalistiche.

Un deja vu già visto e rivisto: il politico che si difende dalle accuse parlando di complotto e di intercettazioni illegali.
Ieri Gomez ha rivolto queste parole al ministro Lorenzin:

"Quello che emerge è una progressiva mafiosizzazione della classe dirigente italiana. Qui non ci sono gli omicidi, però ci sono degli atteggiamenti che impressionano. C’è una similitudine fortissima tra alcuni clan politici e le organizzazioni criminali".


Ecco: se cade Nunzia cade il governo. se cambia la legge elettorale cade il governo. Se si sfiducia Cancellieri cade il governo.
E poi ci si chiede perché la gente è incazzata.

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