Anche dei pezzi dei famigerati F35 sarebbero fatti in Cina, dice la Reuters:
Il pentagono ha ripetutamente derogato alle leggi che vietano l’uso di componenti cinesi sulle armi statunitensi al fine di mantenere in carreggiata nel 2012 e nel 2013 il programma da 392 miliardi di dollari “F-35 fighter” della Lockheed Martin Corp. Tutto questo nonostante i funzionari USA esprimessero le loro preoccupazioni su spionaggio cinese e riarmo militare.
In Italia, non se ne parla più. Dei problemi di questi caccia, di un programma che costa miliardi adesso e costerà altri miliardi per la manutenzione con poche ricadute occupazionali.
Anche questo, come l'Expo, il TAV, il no a riformare la Bossi Fini, le riformine per la giustizia, sono un effetto collaterale delle larghe intese.
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