03 febbraio 2015

I consigli del fratello

Molti non sapevano della sua esistenza, poi nei giorni scorsi "Il Fatto" ha cominciato a scrivere su di lei...
"Sono amareggiato, io non c'entro con l'attività politica di mio fratello, non ho mai interferito con certe cose, né con Sergio e prima neanche con Piersanti... Non avevano bisogno di me".

Ci racconti questa vicenda dei suoi rapporti con alcuni criminali, quelli della banda della Magliana. Come li ha conosciuti? Come è entrato in contatto con loro e come mai prese soldi in prestito da quei personaggi?

"E' una vicenda assurda di 25 anni fa. Lo stesso pm che l'aveva aperta ha chiesto poi l'archiviazione che il giudice ha controfirmato. Cosa dovrei aggiungere su una storia che non esiste da un punto di vista giudiziario?".

Potrebbe chiarire.

"Posso soltanto esprimere la mia opinione: non ha senso che veniate qui a tirare fuori una cosa come questa quando non la si conosce. Una ricostruzione fondata su niente".

Però lei dovrebbe spiegarci, al di là di come si è concluso il caso giudiziario, come e perché sono nate queste relazioni.

"Non ne voglio parlare più, gli ho creato già abbastanza problemi a Sergio con queste buttanate".
Dunque il fratello del presidente dei rapporti con Nicoletti non ne vuole parlare e chiudiamola qui (stesso discorso sulle chiacchiere sul padre). Quando di dice far chiarezza.
Consigli da dare al fratello più piccolo?"Di guardarsi dai politici, Sergio è un uomo di profondissima cultura, cosa non comune tra gli uomini politici italiani. Non mi permetterei di dargli consigli tranne uno: continui a fare quello che ha fatto sino ad ora".

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