27 dicembre 2016

Pasolini al Corriere – quello che gli italiani vogliono sapere (da Il cuore del potere)

Raffaele Fiengo nel suo libro “Il cuore del potere” (Chiarelettere) dedica un capitolo anche alla collaborazione col Corriere di Pier Paolo Pasolini.
Articoli scritti tra il 7 gennaio 1973 (“Contro i capelli lunghi”) e il 28 settembre 1975, circa un mese prima di essere ucciso sul lungomare di Ostia.
È l'articolo sul Processo alla DC: scrive Fiengo

L'ultimo articolo sullo scottante tema, intitolato Perché un processo, è pubblicato sul «Corriere» il 28 settembre del 1975 ed è una risposta ad un editoriale del «la Stampa». È un testo impressionante ancora oggi, aggiunge ciò che, secondo Pasolini, gli italiani vogliono consapevolmente sapere:


Voi dite, cari colleghi della «Stampa», che a far sapere tutte queste cose agli italiani provvede il gioco democratico, ossia le critiche che i partiti si muovono a vicenda - anche violentemente - e, in specie, le critiche che tutti i partiti muovono alla Democrazia cristiana. No. Non è così. E proprio per la ragione che voi stessi (contraddicendovi) sostenete: e cioè per la ragione che, ognuno in diversa misura e in diverso modo, tutti gli uomini politici e tutti i partiti condividono con la Democrazia cristiana cecità e responsabilità. Dunque, prima di tutto, gli altri partiti non possono muovere critiche oggettive e convincenti alla Democrazia cristiana, dal momento che anch’essi non hanno capito certi problemi o, peggio ancora, anch’essi hanno condiviso certe decisioni.  Inoltre su tutta la vita democratica italiana incombe il sospetto di omertà da una parte e di ignoranza dall’altra, per cui nasce - quasi da se stesso - un naturale patto col potere: una tacita diplomazia del silenzio.  Un elenco, anche sommario, ma, per quanto é possibile, completo e ragionato, dei fenomeni, cioè delle colpe, non è mai stato fatto. Forse la cosa è considerata insostenibile. Perché, ai capi di imputazione che ho qui sopra elencato, c’è molto altro da aggiungere - sempre a proposito di ciò che gli italiani vogliono consapevolmente sapere. 
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere quale sia stato il vero ruolo del Sifar. 
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere quale sia stato il vero ruolo del Sid. 
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere quale sia stato il vero ruolo della Cia. 
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere fino a che punto la Mafia abbia partecipato alle decisioni del governo di Roma o collaborato con esso. 
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere quale sia la realtà dei cosiddetti golpe fascisti. 
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere da quali menti e in quale sede sia stato varato il progetto della «strategia della tensione» (prima anticomunista e poi antifascista, indifferentemente).  
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere chi ha creato il caso Valpreda. 
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere chi sono gli esecutori materiali e i mandanti, connazionali, delle stragi di Milano, di Brescia, di Bologna. 

Davvero una vergogna. Riscrivo queste righe di Pasolini la mattina del 17 novembre del 2010 con accanto il «Corriere» di quel giorno che annuncia l'assoluzione di tutti gli imputati nel processo, dopo centosessantasei udienza in due anni, e apre con una foto storica di Piazza della Loggia subito dopo l'esplosione della bomba (otto morti e centodue feriti). Il titolo è: Anche la strage di Brescia resta senza colpevoli. Il commento di Stajano (La nuova ferita) si apre con le parole «Che vergogna».
[Da Il cuore del potere, Chiarelettere]

Tutti questi articoli furono poi pubblicati da Garzanti in Scritti Corsari e da Einaudi in Lettere Luterane.
Cosa avrebbe potuto scrivere oggi?
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere se ci sono stati accordi tra lo stato e la mafia nella stagione delle bombe 1992-93. 
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere chi sono i finanziatori dei partiti, delle fondazioni. 
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere chi detta la linea politica nel M5S, una società privata, i meet up, gli elettori.. 
Gli italiani vogliono consapevolmente sapere se devono rassegnarsi ad un futuro senza un'industria nazionale, dove si dovrà lavorare alla giornata. 
Gli italiani, le giovani generazioni, vogliono consapevolmente sapere se si dovranno rassegnare ad un futuro precario e a fare le valigie per andarsene via.

Nessun commento: