Non chiamatela vittoria, questa del NO.
Non è stata una vittoria, ma solo
l'ennesima lotta in difesa, in questo caso della Costituzione: ieri
era per l'utilizzo delle intercettazioni, per l'acqua pubblica, per
le leggi ad personam.. Oggi lo è stato per difendere questa
Costituzione da una riforma pasticciata.
Se ora il paese rimarrà senza governo
(forse), dovendo votare una legge di bilancio, con una legge
elettorale a metà (a meno di non usare il proporzionale al Senato)
che dovrà passare il vaglio della Consulta, con la crisi delle
banche (oggi si decide sull'aumento di capitale di MPS), è colpa di
Renzi.
A quelli che accusano chi ha votato no,
di aver votato coi fascisti e coi populisti rispondo semplicemente
che è stato questo esecutivo, questa segreteria che ha sbattuto la
porta in faccia a chi non la pensava alla stessa maniera. Il patto
del Nazareno è stato fatto con Berlusconi, la riforma con Verdini.
Il canguro è stato imposto dall'esecutivo per cui questa riforma era
da prendere così, senza modifiche.
Se avessero voluto, avrebbero potuto
spacchettare prima il quesito. Se avessero voluto avrebbero potuto
accogliere prima le proposte su un Senato elettivo.
Se volessero, ora anziché parlare di
dimissioni e di caos, metterebbero mano alla riforma e alla legge
elettorale per migliorarla. Come han chiesto tante persone del fronte
del no.
Lega e M5S vogliono andare a votare?
Non avendo responsabilità da sostenere, fanno solo il loro interesse
che non è quello del paese.
Sono populisti, come populista era lo
slogan vota sì per tagliare la Casta.
Quando la Casta è costituita dal ceto
politico che ci rappresenta in Parlamento.
Populisti che, qui in Lombardia
lavorano assieme agli alleati di governo come Alfano.
Al paese è stata presentata questa
riforma, divisiva, piena di difetti, che ricalcava molti aspetti
della riforma del centro destra del 2006 (che era più chiara,
essendo di impronta più presidenziale).
È stata presentata come un prendere o
lasciare, come il jobs act, la legge sulle banche popolari, la
riforma della Rai, la legge sulla scuola. Qual è stato il risultato
nel proseguire su questa strada, fare riforme di destra per il centro
sinistra? Che, sì, ha inglobato un pezzo della destra e del suo
elettorato, ma ha anche rinforzato la destra popolista alla Salvini,
e lasciato il suo elettorato a sinistra senza un partito.
Ma veramente, signori del sì,
pensavate che questa riforma fosse pensata per il futuro del paese?
Che il bene primario era la governabilità?
Pensavate che a sinistra i vostri
elettori avrebbero continuato a turarsi il naso? E che Berlusconi
avrebbe rispettato il patto?
Pensavate che il dire “se perdo me ne
vado” avrebbe convinto gli indecisi?
Abbiamo perso due anni impiegati per
una riforma che non tocca i problemi del paese. La crescita bassa, i
salari fermi, la criminalità organizzata, la corruzione nelle opere
pubbliche, le banche in crisi, Alitalia che continua a perdere 1 ml
di euro al giorno.
Sarebbe interessante capire come hanno
votato le giovani generazioni e come gli anziani, i pensionati.
Incrociare classi sociali e voto.
Sarebbe altresì interessante che si
facesse un minimo di autocritica, dentro il PD e dentro l'attuale
esecutivo. Ci sono movimenti, tensioni, un disagio, sotto la
superficie delle cose, che non si può più ignorare. Se oggi la
gente vota per paura, vota con la pancia, crede di più a quelli che
urlano che alle persone che cercano di argomentare, chiediamoci se
non sia colpa anche di questa politica, dei giornalisti che la
dovrebbero raccontare.
Ho votato no, ma non mi sento felice.
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