Prima
degli scritti “corsari” di Pasolini, sul Corriere
dedicò una serie di articoli ai signori delle preferenze, i politici
che coi loro voti controllavano le città: ne parla Raffaele Fiengo
nel suo libro “Il
cuore del potere”
Nel 1973, sul Corriere venne pubblicata un'inchiesta in più articoli sul Potere nelle città, di Gianpaolo Pansa.Il primo articolo è dedicato a De Mita:
“Avellino è l'impero della corrente democristiana di 'Base' controllata con mano ferrea ma abilmente moderna da un 'leader' di quarantacinque anni, che ha 127.000 preferenze e un ministero a Roma – La fitta rete di potere lascia agli avversari soltanto uno spazio di rappresentanza – Una provincia che produce soltanto emigranti, disoccupati e pensionati”.
Un altro articolo della serie è invece dedicato a Gava:Gava e Napoli. Napoli e Gava. In questi giorni si è scritto molto sul rapporto anomalo fra quella famiglia di politici e la loro città e sulla rete di potere che essa ha teso intorno alla capitale del sud. Ma anche in altre parti d'Italia è riscontrabile, sia pure in forme e con intensità diverse, il rapporto che fa di Gava il padrone o uno dei padroni di Napoli. Il neofeudalesimo è un fenomeno diffuso, nel Sud come al Nord, un fenomeno che altera il rapporto corretto tra il politico e il cittadino, e quindi tra il cittadino e lo Stato. Chi sono i neofeudatari, i «city boss», i padroni delle città? In quale forma esercitano il loro potere? Che cosa dicono e come reagiscono le loro città? L'inchiesta tenterà di dare qualche risposta...
Gli articoli sono del 1973, si parla dell'Avellino di De Mita e della Napoli di
Gava (e della Palermo del ministro Gioia, della Calabria di Mancini...).
Ma
potremmo parlare, oggi, della Benevento di Mastella, della Salerno di
De Luca, della Roma degli amici di Alemanno (e De Mita è ancora un politico che fa pesare i suoi voti in Campania) ..
Il
feudalesimo è ancora il presente del Sud. E aspettando Cristo, ad
Eboli si sono invecchiati.
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