.. il giornale deve essere usato come strumento di potere attraverso gli articoli che pubblica, quelli che non pubblica e per il modo in cui essi vengono impaginati.Al momento della bomba di Piazza Fontana - l'inizio del periodo del terrorismo in Italia e della «strategia della tensione» - il «Corriere» avallò la tesi della strage degli anarchici. Ecco il mostro fu il titolo del «Corriere dell'Informazione», confratello della sera del Corriere, che riportava una foto del ballerino anarchico Pietro Valpreda, subito arrestato ma successivamente scagionato.Allo stesso tempo il «Corriere» non pubblica la notizia du un negoziante di Padova che aveva identificato le borse usate per l'attentato in cui erano morte diciassette persone, una prova che conduceva l'indagine verso la «pista nera», che si sarebbe rivelata quella giusta.La libera informazione, i giornalisti sempre alla caccia della notizia, pubblicata anche se da fastidio al potente di turno ..
Un'immagine di comodo nel mondo reale dei giornali, dove le notizie vengono censurate o autocensurate: in Italia poi, è quasi un'immagine favolistica.
Siamo un paese in cui "ci sono i giornalisti ma non c'è il giornalismo, se non episodicamente. E non si forma l'opinione pubblica se non in momenti eccezionali e davanti a fatti gravissimi come il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro e della sua scorta ..".
Sono parole di Raffaele Fiengo prese dal suo libro "Il cuore del potere", in cui raccoglie la sua esperienza di capocronista dentro il Corriere, negli anni neri quando era controllato dalla P2.
Il brano che richiama la strage di Piazza Fontana è invece preso dalla prefazione di Alexander Stille e punta il dito sul problema dell'informazione, laddove essa è usata come strumento per condizionare l'opinione pubblica, secondo interessi di comodo di chi sta dietro i giornali.
Cosa ancor più semplice in un paese dove non ci sono più editori puri e dove dietro questi ci sono imprenditori legati a doppio filo con la politica.
Così succede che il Corriere punta, grazie agli scoop del giornalista Zicari, sulla pista rossa, nascondendo i neofascisti e i livelli superiori a questi.
Così succede che la strage di Gioia Tauro, il treno fatto deragliare nel 1970 in Calabria per una bomba, diventa un incidente, per le pressioni ricevute dagli ambienti governativi sul direttore.
Le notizie scompaiono e gli scoop veri rimangono nel cassetto.
Altre notizie invece occupano le prime pagine e lì vi rimangono per giorni.
Notizie che fanno comodo a qualcuno e che servono invece per attaccare un altro partito, un altro gruppo avversario.
Il giornale è, anche oggi, strumento di potere: con le notizie da prima pagina (la foto del terrorista, Roma, Marra, Raggi, il governo che salva i risparmiatori) e quelle assenti.
Una democrazia è veramente tale anche misurando la sua libertà di informazione e il livello di coscienza civile dei suoi cittadini.
Per questo è importante conoscere la storia del Corriere, come la racconta Raffaele Fiengo da dentro "Il cuore del potere".
Nessun commento:
Posta un commento