20 dicembre 2016

Cervelli in fuga

Come un Brunetta qualsiasi, anche Poletti non si è tirato indietro parlando dei giovani, spesso precari e costretti ad andarsene all'estero per avere un'opportunità: 
"Conosco gente che è bene sia andata via, questo Paese non soffrirà a non averli tra i piedi".

Ha cercato poi di correggersi con una toppa peggio del buco: "non è che qui sono rimasti 60 milioni di 'pistola'".
No, qualcuno diventa anche ministro e dovrebbe occuparsi del mondo del lavoro.
Un mondo riformato dal jobs act e drogato dagli sgravi, un mondo dove ci sono ancora lavoratori di serie A e serie B, o forse anche di serie C.
Come le persone retribuite coi Voucher.

Tra i cervelli rimasti anche quello del ministro che dovrebbe occuparsi della scuola, anzi della buona scuola dove ancora si registrano carenze di insegnanti, specie quelli di sostegno.

Altro cervello è quello del ministro per le riforme, che magari si occuperà anche della nuova legge elettorale, quel Mattarellum contro cui si espresse la stessa Finocchiaro nel 2013 quando Giachetti lo presentò alla Camera: 
La proposta preoccupa in modo trasversale gran parte dei deputati. Tanto da far gridare alla senatrice Anna Finocchiario che la mozione è stata «un atto intempestivo. Non possiamo neppure per un attimo rischiare di mettere in pericolo il percorso di riforme con atti di prepotenza».
Infine, speriamo che ci sia un cervello che si occupi della nostra sicurezza e prevenga, qui da noi, attentati come quello di Berlino.

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