Anche Prodi si aggiunge al fronte del "non mi piace ma voto si", sulla riforma.
Posizione legittima, ci sta a votare turandosi il naso, l'abbiamo sempre fatto, specie nel 2006 col secondo governo Prodi della coalizione che partiva da Bertinotti e arrivava fino a Mastella e Dini.
La riforma è modesta, non ha la profondità e la chiarezza necessaria, ma voterà si. Come Cacciari, come Benigni.
Non è perfetta, non chiarisce come verrano scelti i senatori (né cosa faranno) ma siccome è un cambiamento votiamo si.
Un altro tassello per quelli che basta un sì, dopo i 50 euro ai pensionati, gli 85 euro agli statali (ma è solo un accordo politico), il miliardo è passa per Taranto (ma l'accordo coi Riva non è stato ancora ufficializzato), i 500 euro ai diciottenni e le fritture di pesce per le clientele del sud.
Gli altri, che si arrangino.
Come i risparmiatori di Banca Etruria: i vertici della banca, dice il GUP, non hanno ostacolato la vigilanza, smentendo di fatto la stessa relazione degli ispettori di Bankitalia.
Cosa dobbiamo pensare?
Che i pm hanno sbagliato a formulare l'accusa?
Oppure che i risparmiatori han fatto tutto da solo?
Tanto, basta un sì e sarà tutto più bello e semplice.
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