O via i voucher o votiamo la sfiducia al ministro ..
Spiace perché fa perdere di credibilità al deputato Speranza, che era deputato anche ai tempi del governo Letta (quando i voucher già esistevano).
Mentre la credibilità dei sostenitori del governo renziano senza Renzi l'hanno persa da tempo.
La linea di difesa dei renziani (e delle tigri da tastiera sui social) è sui seguenti punti:
- il voucher l'ha liberalizzato Monti (con Bersani) e poi Letta
- Renzi l'ha solo monitorato
- e in ogni caso le imprese hanno bisogno dei voucher
- pensare di creare posti di lavoro (o di risolvere la crisi occupazionale) con le leggi è stupido
E, soprattutto, Speranza è una faccia da culo, Giachetti ha detto solo quello che tutti pensano..
Le cose sono un pelino più sfumate: Renzi col jobs act ha reso più semplice ed esteso il suo utilizzo
"Il Jobs Act del governo Renzi è intervenuto sui voucher solo alzando da 5 a 7 mila euro netti la cifra massima che è possibile guadagnare tramite voucher in un anno" [Il post].
Il suo governo doveva spazzar via la separazione tra lavoratori tutelati e non tutelati, mentre i numeri sul lavoro dicono il contrario: solo dopo le polemiche sul boom nell'uitlizzo dei voucher il governo Renzi ha deciso di tracciarne meglio il loro utilizzo.
La chiamata a correo dei precedenti governi (e dei precedenti segretari PD) non minimizza le colpe di questo esecutivo, né sul lavoro e nemmeno ora sulle banche.
Quante volte abbiamo sentito ripetere, sul referendum, chi vota no vota come Salvini e Berlusconi?
Ora Salvini e la Lega hanno votato come il PD sull'inutile TAV.
E Berlusconi ha dato il suo appoggio "responsabile" al governo Gentiloni e votato si al salvataggio coi soldi pubblici delle banche (operazione Salvarisparmio l'hanno chiamata). Noi votiamo col governo e voi ci aiutate con Vivendì. Per continuare col solito capitalismo da salotto che tanto bene ha fatto alle banche alle imprese italiane.
Altre polemiche arrivano da Roma, per l'inchiesta su Marra, sulle nomine in conflitto di interesse e sulla bocciatura da parte dell'organismo Oref sul bilancio comunale.
Quante polemiche.
Nulla togliere all'approssimazione della gestione del sindaco Raggi (e alla sua miopia su Marra), la bocciatura dell'Oref riguarda anche la gestione del debito di Roma, di cui sono colpevoli le precedenti amministrazioni.
Marco Franchi sul Fatto Quotidiano:
La contestazione, in sostanza, è che non siano stati appostati abbastanza fondi in un bilancio per altro molto “a u s t e ro ” dal punto di vista delle uscite nel “fondo passività potenziali” per coprire danni fatti dalle amministrazioni precedenti tutte (dalla metro C ai 215 milioni di debiti fuori bilancio, dalle garanzie comunali sui punti verde qualità ai ricorsi dei dipendenti del consorzio privato Tpl che gestisce un pezzo del trasporto pubblico romano).“Notevoli oneri” non quantificati dall’Oref e che hanno un senso solo nel quadro del pareggio di bilancio a tappe forzate imposto ai Comuni (e che il governo centrale invece rinvia di anno in anno). Tanto che, dice l’Oref, ulteriori tagli ai servizi “non appaiono possibili se non a danno della qualità”.In sostanza l’O r ga n onominato dall’allora commissario Tronca chiede alla Giunta: di monitorare le entrate ogni tre mesi e presentare un piano per il recupero di quelle tributarie; di vendere le partecipate “che non svolgono attività per il raggiungimento dei fini istituzionali dell’ente”; di rivedere (aumentare) i canoni di affitto. Ora il Campidoglio ha tempo fino al 28 febbraio per chiudere il bilancio di previsione venendo incontro allerichieste dei revisori.Quante polemiche su Roma e quanto silenzio su Milano, sulle inchieste che riguardano Sala ed Expo.
Quanto silenzio sulle inchieste che toccano il giglio magico (l'indagine del generale Del Sette e di papà Renzi).
Chissà se in questo silenzio qualcuno ricorderà che la Salerno RC oggi verrà inaugurata senza gli ultimi km e senza gli ultimi cantieri ..
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