18 dicembre 2020

La fuga dal nord

Non ho bisogno che il governo mi dica che non si deve uscire, nei giorni del Natale, evitando così i luoghi affollati.

Perché so benissimo, leggendo i dati, vedendo quello che succede attorno a me, che servono tutte le precauzioni.

Perché non ho fatto il vaccino anti influenzale (sapete, la mia regione ha fatto i bandi tardi e male).

Perché se mi viene un malanno di stagione, con sintomi simili al Covid, sono problemi miei, perché in questo paese non si fa screening di massa e fare un tampone è un problema. 

E se chiami il medico ti manda in auto isolamento.

Detto ciò, ho seguito con insofferenza i servizi del TG Rai dove i giornalisti, nelle stazioni, negli aeroporti delle città del nord, per descrivere la grande fuga verso il sud.

Ma come, in tanti si battono per tenere aperti i negozi, per aprire le piste da sci, per consentire agli sciuri milanesi lo shopping in Galleria e poi i tanti ragazzi venuti qui a lavorare, nemmeno possono tornarsene a casa?

Tra l'altro, questa grande fuga dal nord, non solo ora per le feste, dovrebbe far riflettere gli amministratori: vivere a Milano, a meno che tu non stia bene di famiglia, non è così bello.

Certo, siccome sei un cittadino del nord produttivo, hai diritto prima degli altri al vaccino (è quello che pensa il leghista Ciocca, non prendetevela con me).

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