Lunedì sera ho seguito i servizi di Report andati in onda: li considero un'ottimo specchio di quello che funziona nel nostro paese, quello che non funzione e quello che andrebbe fatto.
Partiamo dal servizio sul Biostopper: Report ha fatto da link tra un "inventore" (esistono ancora queste persone, pensate un po', non ci sono solo influencer e buche delle lettere), i ricercatori del politecnico di Torino e due designer che erano andate a lavorare all'estero.
L'idea del Biostopper, invenzione dell'ingegner Palazzetti, potrebbe aiutare a contenere l'epidemia e avrebbe come campo di applicazione dai ristoranti agli uffici delle aziende.
Gli esperimenti sono andati bene, ora serve un imprenditore italiano (speriamo non uno come Guzzini) che voglia metterci i soldi per la fase realizzativa.
Spero che qualcuno si faccia avanti, senza aspettare l'intervento dello Stato (che pure potrebbe mettere in campo una sua azieda), visto che si sente spesso ripetere che i posti di lavoro li fanno le imprese eccetera eccetera...
L'inchiesta sulla Cisl (qui il PDF del servizio).
Fare inchieste sul sindacato non è attentare alla sua libertà, riconosciuta dalla Costituzione (che riconosce pure nell'articolo 21 la libertà di espressione).
Riportare notizie su ispezioni fatte sulle federazioni locali, fare domande a dirigenti apicali sulla loro carriera lavorativa, chiedere conto del comportamento dei probiviri (a volte il bastone e il commissariamento di una federazione, a volte la carota) non significa scrivere falsità (almeno si poteva aspettare di vedere il servizio, prima di aprire una querela).
La Cisl pubblica online tutti gli stipendi dei dirigenti?
Bene, peccato però che abbia scelto di non rispondere alle domande della giornalista Claudia di Pasquale, non abbia concesso interviste (né Sbarra, né la segretaria generale Furlan), non abbia chiarito i tanti dubbi sorti dal servizio.
Se era tutto così trasparente, che problemi c'erano nel rispondere alle domande?
E poi, la pretesa di partecipare alla trasmissione, sapendo che Report non è un talk (dove spesso i giornalisti in modo consapevole o meno non fanno da filtro alle dichiarazioni degli ospiti).
Cari dirigenti della Cisl, anzi, cari politici, imprenditori, classe dirigente, dovete abituarvi a rispondere alle domande, per non far nascere il sospetto che questo arroccarsi ("se lei insinua, facciamo parlare gli avvocati") non depone a vostro favore.
Ci piace tanto il giornalismo di inchiesta, specie quando lo fanno gli altri? Ecco, impariamo ad accettarlo anche qui da noi.
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
E’ l’esordio di Sbarra nei panni di commissario. Una intera carriera passata dentro al sindacato. E’ stato assunto nel 2004 dall’Anas, mentre era segretario della Cisl Calabria.
Lui dice, prima di prendersi il distacco sindacale, che ha lavorato il tempo necessario.
Quanto ha lavorato lo sa lui, lo sa l’Anas e lo sa dio perché dice è tutto pubblico, sono entrato con selezione pubblica, noi gli crediamo fino a prova contraria, ma quando siamo andati ad accedere a questa documentazione pubblica l’Anas non c’è la inviata per motivi di privacy. Comunque se anche fosse stato assunto il primo ottobre che era un venerdì’ il primo ottobre del 2004 poi c’era il sabato, la domenica, il lunedì che era san Francesco e se il 5 avesse ottobre conseguito il distacco sindacale sarebbe comunque tutto regolare, perché la legge glielo consente. Oggi si siede a fianco della Furlan in qualità di segretario aggiunto. Gestire la Cisl significa gestire 4 milioni di iscritti, 21 unioni regionali più le unità territoriali. Solo la Cisl nazionale nel 2019 ha avuto un bilancio di circa 25 milioni di euro, 19,9 sono le entrate degli iscritti, ma ci sono anche 2,6 milioni di contributi, di donazioni liberali e su questo c’è ovviamente, come prevede la legge, il riserbo più assoluto. 7 milioni li spendono per pagare gli stipendi dei loro dirigenti e dei dipendenti poi ci sono le 19 federazioni di categoria, ognuna pubblica il suo rendiconto, non tutte proprio lo fanno comunque manca un bilancio consolidato.
Quindi avere contezza dei conti di tutto l’impero Cisl e federazioni è complicato, è impossibile. Poi ci sono gli enti collegati e quelli che erogano servizi come caf, patronati, adiconsum, associazioni varie come anteas, ial, iscos. Solo il Caf Cisl, nel 2019, il centro di assistenza fiscale, ha incassato 44 milioni di euro, circa, quasi il doppio della Cisl nazionale. Ecco questo fa capire che ormai il sindacato si regge più che sul contributo degli iscritti su quello dei servizi che eroga, però il problema in questo momento per Annamaria Furlan è Report. Ha scritto una lettera alla Commissione di vigilanza parlamentare Rai dove ci accusa, oltre di dire delle falsità, prima di vedere la puntata, ci ha anche ci ha anche accusato di un attacco alle libertà sindacali e ai principi costituzionali della nostra democrazia. Ora, si figuri segretaria Furlan se Report non ha a cuore la libertà sindacale, che è un valore talmente alto che è oltretutto difeso dalla costituzione, articolo 39. Così come è tutelata dalla costituzione anche la libertà di stampa e di critica, articolo 21.
Insomma noi abbiamo una grandissima considerazione del sindacato tuttavia pensiamo che debba liberarsi, un sindacato che si dice
democratico, dei veleni che sono sparsi con dei dossier anonimi, dei tentativi di tappare la bocca a chi non la pensa, a chi la pensa diversamente dagli altri, anche dai tentativi di tappare la bocca al servizio pubblico con delle querele preventive o addirittura di
condizionare il pensiero degli iscritti che assistono alla trasmissione del servizio pubblico con dei tweet prestampati. Ecco noi pensiamo che il sindacato debba elevarsi soprattutto questo. Forse sarebbe meglio per essere del tutto trasparenti pubblicare tutti i bilanci, gli allegati e anche quei redditi che sono finiti al centro dell’inchiesta di Scandola, proprio per levare e fugare ogni dubbio. Poi bisognerà ricominciare a parlare un linguaggio dell’amore verso i lavoratori, un linguaggio dell’inclusione.
Ecco questo per avere un sindacato più forte, non lo dice report anche questo, ma lo diceva il prima segretario generale della Cisl Giulio Pastore che era di Genova come lei dottoressa Annamaria Furlan.
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