Oggi Sofri condanna sul suo blog l'iniziativa di Beppe Grillo, contro i deputati che hanno subito una condanna in via definitiva: Di definitivo c'è solo la morte, scrive.
Chi ha scontato la pena è per la legge italiana, per il buonsenso e per qualsiasi sana moralità, uno come gli altri. Con gli stessi diritti. Sarebbe assurdo e forcaiolo pretendere il contrario, e non ci spenderei altre parole.
Io, per le questioni di principio (almeno che io ritengo tali) vorrei spendere alcune parole: da un politico mi aspetto un atteggiamento morale limpido e cristallino. Come mai chi esce dalla prigione a fatica riesce a trovare un nuovo lavoro, ha la possiblità di rifarsi una vita, mentre chi ruba, da politico, poverino, non gli si può fare la morale? E, sicuramente più di altri condannati, ha più possibilità di ricominciare?
Chi sono io per giudicare? prima di tutto sono quello che lo paga il politico, con le mia tasse. E visto che sono quello che pago, posso pretendrer che una persona che ha sbagliato una volta e che è stata condannata, deve trovarsi un altro lavoro. Chi ruba a Malpensa, deve essere licenziato. Chi intrasca le bustarelle, ma ha la sedia a Roma, no. Perchè?
Non sono forcaiolo: semplicemente il politico condannato non mi può rappresentare più. Che sia di sinistra che di destra.Forse Grillo è troppo populista, è vero. Ma non tutta colpa sua che la classe politica che abbiamo è composta da vecchie cariatidi, ex condannati ...
Chi ha scontato una pena ha gli stessi diritti?
Allora perchè non mettere Brusca ministro della salute?
Provenzano all'interno?
Gelli, ovviamente, presidente della repubblica.
Quando sconteranno la pena.
Piantiamola di parlare di potere degli elettori: altrimenti si finisce per legittimare anche le elezioni del 1925 e del listone. Bisogna (a mio avviso) fissare delle regole: vogliamo escludere alcuni reati? Bene: ma se una persona è collusa, coinvolta, è mafiosa, oppure ha commesso drimini violenti (anche qui bisogna intendersi), come fai ad affidargli un incarico politico?
Technorati: politici condannati, Beppe Grillo, Luca Sofri
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