Un film che si prende i suoi tempi, come il libro. Lento, senza alcuna scena di massa, senza effetti speciali: solo una lenta introspezione nel carattere di protagonisti.
Dal libro di Dennis Lehane, lo sceneggiatore Brian Helgeland ha saputo mantenere lo stesso tema da tragedia o meglio, per usare le sue stesse parole, da opera da strada.
Dal film emerge la grande interpretazione di Sean Penn: un criminale che non riesce a sottrarsi agli errori del passato. Ma, soprattutto, quella di Tim Robbins, nel ruolo di Dave Boyle, "il ragazzo sfuggito dai lupi".
Una persona, che è morta quando è salita su quella macchina, che non ha potuto godere della sua giovinezza e che, ora, cammina solitario nelle vie dell'infanzia.
Nella seconda parte del film si scatenano tutte le tensioni che si sono gonfiate nella prima: il dramma diventa tragedia e per tutti i protagonisti si compie il destino, crudele, ma da cui non si può scappare. Come la morte.
Un'esplorazione delgi strati più profondi dell'anima. Tutto scorre come un fiume. Immergetevi nelle sue acque.
Il film ha vinto due oscar: Sean Penn come miglior attore e Tim Robbins, come miglior attore non protagonista. Entrambi meritati.
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Technorati: Mystic River, Dennis Lehane, Clint Eastwood
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