03 febbraio 2010

L' ipnotista di Lars Kepler

Erik Maria Bark è un medico che nel passato ha curato le persone che avevano subito traumi violenti, tramite l'ipnosi.
Poi, per motivi che inizialmente non vengono rivelati, ha smesso con le sue cure e i suoi studi.
Una strage familiare, inizialmente senza motivo, spinge il commissario Joona Lima (un investigatore ostinato e sicuro di sè) a chiedergli di ipnotizzare l'unico sopravvissuto alla strage, il figlio Josef Ek.
Questo evento, che rompe un promessa che il dottor Bark aveva fatto a se stesso e agli altri, porta allo scatenarsi di una serie di eventi che sconvolgeranno la vita familiare di Erik e di sua moglie Simone, già in crisi.
Qualcuno rapisce il loro figlio, Benjamin, e il professore si trova al centro di uno scandalo, accusato di aver "imboccato" con l'ipnosi il giovane Ek, per accusarlo. Lasciato dalla moglie, inizia a chiedersi se qualche evento del suo passato sia stato causa di quanto successo oggi?
Chi lo vuole male a tla punto?
E, soprattutto, perchè il dottor Bark ha lasciato l'ipnosi?

Nel frattempo la moglie inizia una sua personale indagine col padre, ex poliziotto, in cui si imbatte in una banda di ragazzini, che aveva minacciato anche il figlio nel passato. Cosa c'entrano questi ragazzini che si ispirano ai personaggi dei Pokemon, col rapimento di Benjamin, col passato del marito?

Il libro, che si muove ai margini tra giallo e romanzo familiare, indulge spesso nella prima parte nel raccontare i drammi personali dei personaggi, la loro vita personale, in una fredda vigilia di Natale, in una Svezia invernale e fredda.
Questo rende il ritmo abbastanza pacato, quasi al limite della lentezza.

Ma il lungo flashback nel passato (che risponde alla domanda sulla ipnosi praticata nel passato), farà da molla per il conto alla rovescia, che da anche in nuovo ritmo incalzante alla seconda parte del libro.
Un conto alla rivescia per ritrovare Benjamin, e tutti gli enigmi iniziamo a trovare una risposta: cosa ha scatenato la vendetta contro il dottor Bark.

Un romanzo in cui al centro domina la tecnica dell'ipnosi, che l'autore (o gli autori) rappresenta con la metafora di una discesa in un mare profondo.
Tramite l'ipnosi, le vittime di traumi sarebbero in grado di ripercorrere l'evento scatenante, il quale viene spesso viene rimosso, da questi, per proteggere la propria mente. Obiettivo dell'ipnosi, è entrare nella "Casa", il luogo della mente, del nostro inconscio, custode dei traumi, ma anche delle pazzie, dei suoi pazienti. E sempre il mare, con la profondità dei suoi abissi, che torna come metafora utile a rappresentare le dificoltà ad immergersi nella psiche delle persone: un bel contrasto, se confrontato col freddo inverno in cui è ambientato il libro.

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