La vignetta è di Bruno Carioli.
Quanto saranno indignati, adesso, i romani, signor sindaco?
A proposito di indignados, la sapete l'ultima? Niente tagli per la casta:
Soldi, auto ed elicotteri
Niente tagli, siamo politici
La Regione Lombardia avrà un super eliporto, la Liguria protesta per le cilindrate delle auto blu limitate a 1.600 cc
Ci era sembrato di capire che i politici avrebbero pagato sugli stipendi più alti una tassa doppia di quella già applicata a tutti i dipendenti pubblici dall'inizio di quest'anno. Ovvero, il 10% anziché il 5% oltre i 90 mila euro, e il 20% invece del 10% oltre i 150 mila. Ma ci eravamo sbagliati. Almeno a giudicare dalla nota con cui il dirigente del ministero dell'Economia Roberta Lotti, come ha rivelato Italia oggi , ha precisato che ministri e sottosegretari quella tassa non la dovranno pagare per nulla.
Il motivo? Non sono lavoratori dipendenti bensì titolari di «cariche politiche».
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Surreale, per restare in Lombardia, è anche un altro dibattito che si è svolto lo stesso giorno nel Consiglio regionale, dov'è stata respinta una mozione «demagogica» dei dipietristi i quali chiedevano l'abolizione del rimborso spese spettante ai componenti di vertice dell'assemblea che rinunciano all'auto blu: 51.600 euro lordi l'anno, che moltiplicati per cinque anni di mandato fanno 258 mila euro, ossia mezzo miliardo delle vecchie lire. Il tutto rubricato sotto la voce «risparmi», ..
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Surreale è il ricorso alla Corte costituzionale promosso dalla giunta regionale ligure presieduta da Claudio Burlando contro l'articolo della manovra economica che limita per il futuro la cilindrata delle auto blu a 1.600 cc, seguito dall'invito a Giulio Tremonti «ad occuparsi di cose serie come gli eurobond, la speculazione finanziaria o il difficile equilibrio dell'Europa e della Germania».
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Surreale è la replica al Corriere di Annalisa Vessella, consigliere regionale della Campania a 9.665 euro netti al mese, moglie del deputato «Responsabile» Michele Pisacane collocata dal ministro «Responsabile» Francesco Saverio Romano anche sulla poltrona di una società pubblica con relativo stipendio da 140 mila euro l'anno, che ha rivendicato seccata, senza il minimo imbarazzo per il doppio imbarazzante incarico, la laurea «in legge» oltre alle proprie «acclarate competenze». Ci scusi, signora, se ci siamo permessi...
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