Il 9 ottobre 1963 una frana si staccò dal monte Toc, sulla diga del Vajont. L'onda d'acqua scavalcò la diga, e spazzò via il paese di Longarone.
La tragedia del Vajont non fu un caso, effetto di quella natura crudele, come scrissero subito alcuni giornalisti (come Bocca e Buzzati), ma un il frutto della stupidità umana, voler inseguire il profitto a discapito del rispetto della montagna.
Non abbiamo, purtroppo, imparato la lezione. Se ancora si continua a parlare di (inutili) grandi opere.
Come la TAV, e il ponte sullo stretto. In una zona sismica.
3 commenti:
Sei stato l'Unico a ricordarsi di questo tragico quanto purtroppo attuale anniversario... Grazie!
Ho visto ieri sera il servizio, uno dei pochi , sul Vajont: una delle più gravi disgrazie capitate.
2000 morti, l'effetto di due bombe Hiroshima, su una valle chiusa.
Triste ripeterlo, ma noi siamo quelli che si indigano dopo, a tragedia avvenuta. Dopo l'alluvione, dopo la frana, dopo il crollo ... mai prima.
E ancora più triste il fatto che non impariamo mai niente dalla Storia: tragedie come quetse continuano a ripetersi, con gli stessi schemi tra l'altro, in cui lo Stato pensa di fregare popolo e natura e poi a rimetterci sono sempre gli innocenti, "le briciole sulla tavola". E ogi non abbiamo neanche più una Tina Merlin a difenderli anche a costo di essere insultata da tutti...
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