26 ottobre 2011

La lettera di Wanna Marchi

Il momento è grave: dovremmo concentrarci su ripresa, lavoro, riduzione del debito ...
Invece tocca vedere le discussioni alla Camera del tutti-contro-Fini, per le sua uscita sulla moglie di Bossi.

Come se Berlusconi non fosse andato anche lui, da presidente del Consiglio, a Ballarò.
Poi, dopo le uscite di Bossi (almeno questa volta non ha fatto il dito medio) che manda a quel paese il presidente della Camera, non lamentiamoci se all'estero ridono di noi.Perchè Bossi è un ministro in carica.

Veniamo alla lettera di B. all'Europa: Di Pietro l'ha chiamato "Wanna Marchi", per la sua tendenza a fare promesse. Nella lettera, c'è una norma sul licenziamento per motivi economici "Revisione delle norme sul licenziamento per motivi economici nel settore privato." (qui gli altri punti).

Forse la Grecia non è troppo lontana.


Liberalizzazioni (sono anni che lo sento dire), contratti agevolati per le donne per l'inserimento nel lavoro, riforma delle professioni (e gli avvocati in Parlamento?), disincentivi per i contratti precari (tanto poi al limite ti licenziano facilmente), privatizzazione dei servizi pubblici (e il referendum?) ..
Gli crederanno in Europa?

Speriamo non guardino le notizie dal paese: intere zone del paese alluvionate, altre a rischio sismico (dove vorrebbero fare il Ponte sullo Stretto), altre città sono state abbandonate, come l'Aquila delle tante promesse. O come Pompei, una vergogna di Stato.
Tutta colpa degli abusi edilizi, dell'incuria, dell'assenza di responsabilità da parte della politica e degli amministratori locali. La voglia di cemento, di togliersi dagli impicci dei regolamenti e delle leggi.

Tutto questo non c'è nella lettera di Wanna.


Nella foto, la rissa alla Camera sulle parole di Fini.




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