Comunque vadano le cose, con il referendum greco (l'ultima mano di poker del governo Syriza), sarà una sconfitta.
Per Tsipras e per il ministro Varoufakis, che non sono stati capaci di portare un piano credibile in Europa pensando che questa avrebbe accettato un ammorbidimento della linea.
Sarà una sconfitta per l'Europa: Merkel e Juncker sono stati chiari, nel loro politichese, quando ieri si sono rivolti al popolo greco scavalcando le istituzioni. Riprenderemo a trattare, dopo il voto, se vince il si.
Una sconfitta per il paese, che dovrà accettare altri tagli (è più facile prendere soldi da salari e dalle generose pensioni) e un altra maggioranza.
E una sconfitta per l'Europa, che verrà sempre più percepita come qualcosa di distante, un problema, una questione di banche, finanza dove vince solo chi è più forte.
il paradosso, di tutta questa storia, è che a risanare la Grecia (e a far contenti Juncker, Merkel e compagnia cantando) saranno gli stessi partiti dei conti taroccati, delle pensioni concesse per creare consenso ...
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