Ci sono dei momenti in cui la vita ti
mette di fronte a delle scelte, scelte che magari hai sempre
rimandato, cercando di continuare a vivere la tua vita senza
impegnarsi troppo, mettendo da parte i problemi.
Questo succede in una tarda primavera
romana a Riccardo, ex studente di giurisprudenza, oggi giornalista
free lance. Uno di quelli pagati un tanto al pezzo, solo che i suoi
pezzi sono recensioni di libri gialli, pubblicate dalla rivista
“Tuttogiallo”.
Aveva tre certezze nella vita: che
sarebbe diventato un grande giornalista, che la Roma avrebbe vinto lo
scudetto e che lui e Gaia (la fidanzata) non si sarebbero mai
lasciati.
Tutte certezze crollate ..
“Ancora oggi mi stupisco di essere stato capace, con alterne fortune, di andare avanti. Forse perché ho subito sentito la necessità di contrapporre alla morte qualcosa che mi rassicurasse: no, non era finita, non toccava a me, avevo ancora qualche giro di valzer”.
La vita scorre così, senza troppe
emozioni, tra recensioni, trasmissioni radiofoniche, storie d'amore
che nascono e si chiudono senza troppi problemi, le partite della
Roma, e la pacifica convivenza coi due coinquilini di casa.
Rachele, che pratica la professione
della mistress in casa.
E Sandro, l'intellettuale fanatico di
Proust.
Anni prima, Corrado si era
innamorato di una compagna di studi, Giulia Rusconi, con cui era
uscito una sera (nonostante fosse fidanzato, ma questo non era un
problema ..). Una sera che si era conclusa con un bacio, uno di
quelli il cui sapore ti rimane dentro per sempre:
“«No, ora l’abbiamo superata brillantemente» aveva risposto ed era scesa subito dall’auto. In quel preciso istante il mio pensiero era stato che l’avrei sposata. E invece non avrei mai più sentito il sapore della sua bocca”.
Poteva essere qualcosa di importante ..
Ma Giulia fu uccisa, in facoltà: colpevole del delitto fu
riconosciuto il professor Morelli.
“A incastrare il professore, la sua passione per le studentesse, le mail e gli SMS indirizzati a Giulia, il suo DNA sul corpo della vittima. Caso chiuso.”
Una storia che gli è rimasta dentro,
oltre ad aver distrutto una famiglia.
Dopo dieci anni, il passato che
ritorna: il professor Morelli appena uscito di prigione , è stato
trovato morto. Suicidio, apparentemente.
“A volte è davvero difficile fare finta di niente. Girare la testa. Qualcosa si muove e ti mette alle strette. ”
È questo quel momento in cui la vita
ti da una seconda possibilità: di crescere e capire chi sia tu
veramente, di fare qualcosa di importante, in cui credi.
La notizia della morte di Morelli (e il
ricordo di quel bacio) inizia a scavargli qualcosa dentro e così
Corrado propone a Dora (la direttrice della rivista) di scrivere
qualcosa sulla storia, visto che conosceva la ragazza morta, la
famiglia..
Dora, come tutti i predatori,
inizia a sentire l'odore piacevole del sangue (metaforicamente): la
storia dell'omicidio, le reazioni della famiglia, la vivisezione
delle lacrime e del dolore, il rapporto col professore che pare
avesse anche scritto alla madre, ritenendosi innocente.
Corrado prende sul serio il suo
incarico: segue la sorella di Giulia fino in casa e arriva a mettere
le mani sul diario personale di Giulia.
La lettura del diario gli apre le porte
su un mondo che non conosceva: c'erano altri uomini, oltre lui e
oltre il professore.
Forse leggendo tra le righe si riesce a
capire chi fosse il vero colpevole della sua morte, visto che il
professore assieme al suo avvocato ritenevano di avere in mano delle
prove.
Quando anche l'avvocato Fiorentini
viene trovato morto nel suo studio, Corrado capisce di essere entrato
dentro una storia più grande di lui.
“Penso a Morelli e all’avvocato. Ci hanno rimesso entrambi la vita, ma non capisco il perché. Mi sfugge cosa possa aver generato questa spirale di sangue. Sono passati tanti anni dalla morte di Giulia”.
Viene fermato dalla polizia e
interrogato dal pm che sta seguendo il caso: due suicidi
all'apparenza slegati, a voler credere alle coincidenze.
Ma due bombe non cadono mai nella
stessa buca.
“Non si tratta più solo di curiosità o lavoro: qualcosa mi sta chiamando personalmente, qualcosa d’incontrollabile che mi spinge a indagare a fondo. Devo correre.”
Il giornalista che scriveva solo
recensioni si trasforma in detective dilettante, arrivando così
vicino alla verità, da rischiare di farsi male, molto male.
Perché non solo scoprire la verità
sull'amata Giulia può essere molto amaro. Può essere anche
pericoloso, visto che l'assassino di dieci anni prima è ancora
libero.
Ma è un insegnamento di cui farà
tesoro:
“Non si possono passare i giorni a chiedersi perché qualcosa è andato in un modo o perché si è persa un’occasione. La cosa più importante è cogliere le opportunità che arrivano e guardare al futuro”.
Non aspettatevi un finale proprio
consolatorio, per questo giallo ambientato a Roma, tra il quartiere S
Lorenzo dove vive Corrado: “San Lorenzo è così, un paesone
multietnico e incasinato. Mi piace per questo.”
Da San Lorenzo a corso Trieste, negli
appartamenti della Roma bene.
Un quartiere che è “L'esatto
contrario” di quello dove vive lui, come anche l'esatto contrario è
la molla che lo spinge in questa sua pazza indagine: fare l'esatto
contrario di quello che farebbe la gente attorno a lui.
Prendendo quella storia di petto, senza
farsi troppi problemi (prima). Scoprendo una nuova emozione, in
questa ricerca, ma anche una grossa paura, di non farcela, di non
essere all'altezza ..
Un limite che rende questo personaggio
molto umano.
Buona lettura!
La scheda del libro sul sito di Rizzoli e il sito della casa editrice Giulio Perrone
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