08 giugno 2015

L'esatto contrario, di Giulio Perrone

Ci sono dei momenti in cui la vita ti mette di fronte a delle scelte, scelte che magari hai sempre rimandato, cercando di continuare a vivere la tua vita senza impegnarsi troppo, mettendo da parte i problemi.
Questo succede in una tarda primavera romana a Riccardo, ex studente di giurisprudenza, oggi giornalista free lance. Uno di quelli pagati un tanto al pezzo, solo che i suoi pezzi sono recensioni di libri gialli, pubblicate dalla rivista “Tuttogiallo”.
Aveva tre certezze nella vita: che sarebbe diventato un grande giornalista, che la Roma avrebbe vinto lo scudetto e che lui e Gaia (la fidanzata) non si sarebbero mai lasciati.
Tutte certezze crollate ..
Ancora oggi mi stupisco di essere stato capace, con alterne fortune, di andare avanti. Forse perché ho subito sentito la necessità di contrapporre alla morte qualcosa che mi rassicurasse: no, non era finita, non toccava a me, avevo ancora qualche giro di valzer”.

La vita scorre così, senza troppe emozioni, tra recensioni, trasmissioni radiofoniche, storie d'amore che nascono e si chiudono senza troppi problemi, le partite della Roma, e la pacifica convivenza coi due coinquilini di casa.
Rachele, che pratica la professione della mistress in casa.
E Sandro, l'intellettuale fanatico di Proust.

Anni prima, Corrado si era innamorato di una compagna di studi, Giulia Rusconi, con cui era uscito una sera (nonostante fosse fidanzato, ma questo non era un problema ..). Una sera che si era conclusa con un bacio, uno di quelli il cui sapore ti rimane dentro per sempre:
«No, ora l’abbiamo superata brillantemente» aveva risposto ed era scesa subito dall’auto. In quel preciso istante il mio pensiero era stato che l’avrei sposata. E invece non avrei mai più sentito il sapore della sua bocca”.

Poteva essere qualcosa di importante .. Ma Giulia fu uccisa, in facoltà: colpevole del delitto fu riconosciuto il professor Morelli.
A incastrare il professore, la sua passione per le studentesse, le mail e gli SMS indirizzati a Giulia, il suo DNA sul corpo della vittima. Caso chiuso.”

Una storia che gli è rimasta dentro, oltre ad aver distrutto una famiglia.
Dopo dieci anni, il passato che ritorna: il professor Morelli appena uscito di prigione , è stato trovato morto. Suicidio, apparentemente.
A volte è davvero difficile fare finta di niente. Girare la testa. Qualcosa si muove e ti mette alle strette. ”
È questo quel momento in cui la vita ti da una seconda possibilità: di crescere e capire chi sia tu veramente, di fare qualcosa di importante, in cui credi.
La notizia della morte di Morelli (e il ricordo di quel bacio) inizia a scavargli qualcosa dentro e così Corrado propone a Dora (la direttrice della rivista) di scrivere qualcosa sulla storia, visto che conosceva la ragazza morta, la famiglia.. 

Dora, come tutti i predatori, inizia a sentire l'odore piacevole del sangue (metaforicamente): la storia dell'omicidio, le reazioni della famiglia, la vivisezione delle lacrime e del dolore, il rapporto col professore che pare avesse anche scritto alla madre, ritenendosi innocente.

Corrado prende sul serio il suo incarico: segue la sorella di Giulia fino in casa e arriva a mettere le mani sul diario personale di Giulia.
La lettura del diario gli apre le porte su un mondo che non conosceva: c'erano altri uomini, oltre lui e oltre il professore.
Forse leggendo tra le righe si riesce a capire chi fosse il vero colpevole della sua morte, visto che il professore assieme al suo avvocato ritenevano di avere in mano delle prove.
Quando anche l'avvocato Fiorentini viene trovato morto nel suo studio, Corrado capisce di essere entrato dentro una storia più grande di lui.
Penso a Morelli e all’avvocato. Ci hanno rimesso entrambi la vita, ma non capisco il perché. Mi sfugge cosa possa aver generato questa spirale di sangue. Sono passati tanti anni dalla morte di Giulia”.

Viene fermato dalla polizia e interrogato dal pm che sta seguendo il caso: due suicidi all'apparenza slegati, a voler credere alle coincidenze.
Ma due bombe non cadono mai nella stessa buca.
Non si tratta più solo di curiosità o lavoro: qualcosa mi sta chiamando personalmente, qualcosa d’incontrollabile che mi spinge a indagare a fondo. Devo correre.”

Il giornalista che scriveva solo recensioni si trasforma in detective dilettante, arrivando così vicino alla verità, da rischiare di farsi male, molto male.
Perché non solo scoprire la verità sull'amata Giulia può essere molto amaro. Può essere anche pericoloso, visto che l'assassino di dieci anni prima è ancora libero.

Ma è un insegnamento di cui farà tesoro:
Non si possono passare i giorni a chiedersi perché qualcosa è andato in un modo o perché si è persa un’occasione. La cosa più importante è cogliere le opportunità che arrivano e guardare al futuro”.

Non aspettatevi un finale proprio consolatorio, per questo giallo ambientato a Roma, tra il quartiere S Lorenzo dove vive Corrado: “San Lorenzo è così, un paesone multietnico e incasinato. Mi piace per questo.”
Da San Lorenzo a corso Trieste, negli appartamenti della Roma bene.

Un quartiere che è “L'esatto contrario” di quello dove vive lui, come anche l'esatto contrario è la molla che lo spinge in questa sua pazza indagine: fare l'esatto contrario di quello che farebbe la gente attorno a lui.
Prendendo quella storia di petto, senza farsi troppi problemi (prima). Scoprendo una nuova emozione, in questa ricerca, ma anche una grossa paura, di non farcela, di non essere all'altezza ..
Un limite che rende questo personaggio molto umano.

Buona lettura!

La scheda del libro sul sito di Rizzoli e il sito della casa editrice Giulio Perrone

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