Ospite in una trasmissione televisiva,
l'ex ministro Fornero ha tirato fuori la formula morettiana per cui
“le parole sono importanti”, pesano come pietre, non si possono
usare come armi.
Si riferiva, nel suo caso, alle
critiche fatte alla sua riforma delle pensioni e ai riflessi sul
livello occupazionale.
Le parole sono importanti e non
andrebbero usate a casaccio: usare l'espressione golpe, colpo di
Stato, come in questo momento parte del PD sta facendo, a seguito di
alcuni articoli di giornale sul caso Consip.
Strana inchiesta, quella sul mega
appalto della centrale di acquisti: appalto condizionato da
corruzione, sostengono i magistrati di Napoli, per favorire
l'imprenditore napoletano Romeo.
Inchiesta minata da una fuga di notizie
che ha rivelato ai vertici Consip la presenza di cimici: una fuga di
notizie che sarebbe passata da due generali dell'arma e da un
ministro, Lotti.
Inchiesta finita nel dimenticatoio e
che ritorna alla luce del sole, come un fiume carsico, solo quando si
deve attaccare il magistrato Woodcock e i carabinieri del NOE che
l'hanno portata avanti nella prima fase.
Come sta succedendo adesso: una verbale
sulla deposizione del pm Musti è passato dal CSM alla procura di
Roma, che sta indagando proprio Woodcock, e poi è finito subito
nelle mani dei giornalisti del Corriere e Repubblica.
Diversamente da quanto successo a MarcoLillo, giornalista del Fatto Quotidiano, nessuno ha aperto un
fascicolo su questo fatto (a meno che siano fascicoli pubblici e
allora vorrei leggerne l'intero contenuto, non un riassunto di un
giornalista).
Il NOE, e in particolar modo gli
ufficiali Di Caprio e Scafarto ha dunque portato avanti una loro
batttaglia contro il governo Renzi? Volevano arrivare a lui per farlo
cadere?
Le parole sono importanti e vanno usate
con cautela, la stessa cautela che si usa quando ad essere indagati
sono generali dell'arma, ministri e sottosegretari, per esempio.
Le parole sono importanti anche perché
in questo caso rivelano una assonanza al gergo berlusconiano, quando
qualche procura apriva un fascicolo nei suoi confronti.
Il golpe della magistratura.
Far cadere il governo con inchieste
pilotate.
Un deja vu che non è mai andato in
pensione (ancora pochi giorni fa ad otto e mezzo, Tremonti
rispolverava il golpe del 2011..).
Ricordo che in questo paese l'unico
golpe che è riuscito è stato quello portato avanti da milizie male
armate, col capo della rivoluzione che è sceso a Roma con un treno
espresso. La marcia su Roma.
Se dobbiamo parlare di colpi di stato
dobbiamo ricordare il piano Solo del generale De Lorenzo, nel 1964,che aveva dietro il presidente della Repubblica Segni.
La stagione stragistica degli anni
settanta, con le bombe e il terrore usati per spostare il baricentro
della politica.
La successiva stagione delle stragi mafiose del 1992-1993: altre bombe usate dalla mafia per condizionare
il governo italiano e arrivare a nuovi patti.
E cosa è stata la P2, la loggia
segreta i cui esponenti erano entrati dentro i servizi, le banche, i
giornali, i partiti, se un tentativo di condizionare la politica in
modo opaco e anche eversivo?
E i dossier su cui avrebbe messo le
mani Massimo Carminati, quelli rubato nel caveau del Tribunale
romano? Secondo Lirio Abbate sarebbero stati usati come arma di
ricatto (sarà un caso, ma nei processi successivi fu sempre
assolto..).
Vedremo se il caso Consip si inserisce
in questo filone storico, se è stato veramente un tentativo di
condizionamento della politica usando un'inchiesta della magistratura
(che rimane aperta, un dirigente Consip ha appena patteggiato).
Lo dirà la procura di Roma che (un po'
come succedeva negli anni 70, vedi i ricorsi storici) ha preso in
mano l'inchiesta.
Usare il caso Consip come parafulmine per non parlar d'altro (magari del caso di corruzione dietro), sarebbe ridicolo oltre che poco utile per il paese.
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