Sullo Ius soli (che poi sarebbe corretto chiamare ius culturae, la cittadinanza solo alla fine di un ciclo di studi completo) il segretario del PD Renzi era stato netto: "Non rinuncio a un'idea per un sondaggio". Il sondaggio parlava dello ius soli e del gradimento degli italiani.
E invece no, il PD, l'argine ai populisti, alle forze anti sistema, il partito dei diritti civili e dell'ambientalismo ha messo una pietra sopra lo ius soli, rinviato (in Senato) a dopo le elezioni in Sicilia, cioè mai.
La discussione in Senato è stata spostata in Senato dove, invece, si discuterà di banche e della mozione di AP che propone di interdire dalla professione i cattivi amministratori di banca (delle banche finite in liquidazione o commissariate).
Come il padre del sottosegretario Boschi: siamo maliziosi a pensare che per capigruppo e segreteria sia più importante Boschi che non l'integrazione degli immigrati. Ma forse non siamo distanti dalla realtà.
In Senato c'è il rischio di finire sotto.
E poi c'è la percezione di paura degli italiani (come titola Repubblica)..
Il PD si conferma il partito Zelig, senza valori (o meglio, che cambia idea a seconda di come cambia il vento): ambientalista ma a favore delle trivelle e con i governatori delle regioni che cementificano le coste e i territori (in Sicilia, in Liguria, in Campania).
A favore della legalità e della trasparenza ma poi tira fuori la norma bavaglio sulle intercettazioni.
A favore dei diritti civili (lo scorso governo ha approvato la norma sulle unioni civili) ma non per il reato di tortura in Italia e nemmeno in Egitto (visto come si è comportato il nostro governo sul caso Regeni).
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