"Ho preso un soggetto... detto tra noi, tra me e te... che poteva farmi anche da cavia... nel senso uno che non ha esigenze particolari... gli metteremo anche l’altro ginocchio... comunque è andato via benissimo"Come lo riassumi un passaggio del genere, con che eufemismi?
"Però non si possono fare ste figure... eh... la totale... mia zia oltretutto... te l’ho detto anche, vieni te - dice a Camnasio - speriamo che non si spacchi perchè... guarda... ho dovuto fare dei lavori cinesi con la sega... sembra sia andata bene... speriamo bene!"
L'inchiesta coinvolge medici e professionisti, l'inchiesta si chiama "disturbo" come veniva chiamata dagli interessati la presunta mazzetta: protesi che fanno cagare, sono parole loro, medici compiacenti che impiantavano protesi prodotte da un'azienda italiane (che fa capo ad un gruppo francese)
"In carcere sono finiti gli ortopedici brianzoli Fabio Bestetti, Claudio Manzini e Marco Valadè, assieme al promoter di Ceraver Marco Camnasio (considerato il vero ‘dominus’ del meccanismo criminoso) e Denis Panico, responsabile commerciale della multinazionale. Tutti sono accusati, in concorso tra loro, di corruzione e associazione a delinquere."Siamo ancora nell'ambito della sanità privata lombarda, quella dove girano tanti soldi e, probabilmente, ci sono anche pochi controlli. Tanti soldi e tanti appetiti per medici con pochi scrupoli e tanto pelo sullo stomaco, leggendo quello che si dicono tra di loro.
Immagino i difensori della privacy, quelli che di fronte alla pubblicazione delle intercettazioni dei colletti bianchi (medici, politici, imprenditori) tirano in ballo i diritti della persona.
Che vergogna, che gogna mediatica.
Il diritto alla salute, il diritto alla trasparenza (visto che parliamo di soldi pubblici, essendo cliniche convenzionate nella virtuosa Lombardia), quando veranno difese?
A proposito, gli indagati sono tutti italiani: sboron veniva chiamato Denis Panico, agente di zona per Ceraver.
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