Le radici cristiane dell'Europa, lo scontro tra papato e impero, la Chiesa (nel periodo della cattività avignonese) preoccupata per il potere che non dei poveri.
E, per contrasto, il crescere dei movimenti minori che, nella loro fede mistica, si lasciavano andare in violenze e saccheggi.
Potremmo rileggere Il nome della rosa in controluce e vederci delle attinenze col presente: elite che si preoccupano solo del perpetuare del loro potere che, per contrasto, alimentano i populisti e le forze contro.
Le elite e il popolo.
“Cosa vi terrorizza di più della loro purezza?”
“La fretta”.
Questo è uno dei passaggi che più mi ha colpito del libro: il fanatismo religioso, la ricerca di una giustizia terrena ora e adesso, spesso indistinguibile dall'avidità e dalla bramosia dei beni terreni.
Sono proprio curioso di vedere questa sera la serie TV dal libro di Eco
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