01 marzo 2019

Portare la gente a votare

Mentre ieri sera guardavo il film di Michael Moore su Trump, un dato mi ha impressionato: il numero dei non votanti in America, che è pari quasi al 60% della popolazione.
Il film da una spiegazione della vittoria di Trump: un partito democratico che tende ad assomigliare ai repubblicani e una massa di popolazione (povera, che non si sente rappresentata dallo Stato) che non va più a votare.
Per cambiare le cose e non vedere più un Trump al governo (metteteci voi gli aggettivi che desiderate) occorre portare i delusi al voto e per questo servono parole e candidato nuovi.
Non basta dire facciamo le primarie (se poi non sono vere) o le elezioni (che in America non significa una testa un voto) perché ci sia democrazia.

Come percentuale di non voto qui in Italia non siamo molto distanti.
Partiti e leader di partito diversi come facciata ma che su molti argomenti tendono ad assomigliarsi (lavoro, ambiente, politica estera, welfare, sanità e scuola pubblica).
La rabbia, la delusione, la povertà portano le persone ad un voto di pancia, di protesta.

Certo non dimentichiamoci ciò che abbiamo visto di già: un presidente imprenditore, padre del populismo, delle leggi ad personam.
La guerra agli immigrati partita con Minniti e continuata con Salvini.
La scomparsa dall'agenda politica della povertà, della scuola pubblica, del diritto alla casa (se non anunnci buoni per prendere qualche like).
L'esperimento a 5 stelle il cui semi fallimento a livello nazionale è sotto gli occhi.
Bisogna portare la gente a votare, dunque, ridando loro la speranza che quel voto conti qualcosa.

1 commento:

Jonny Dio ha detto...

Tra le cose che abbiamo già visto non dimentichiamoci la sinistra che smette di essere il partito dei lavoratori per abbracciare la linesa di confindustria, in nome di un fantomatico sviluppo, peraltro mai visto nonostante la calata di braghe.
I 5 stelle, pur non avendo ancora attuato le molte promesse, hanno l'indubbio merito di aver riportato alle urne un bel po' di delusi, specialmente dalla fu sinistra, gente che aveva smesso di votare perchè nessuno li rappresentava più, e che a breve probabilmente torneranno all'astensione, anche se ancora non è detto.