04 marzo 2019

Il nuovo corso di Zingaretti

Se il PD intende veramente fare opposizione a questo governo, riconquistare i suoi elettori, dare una svolta alla politica di questo paese, dovrà scontentare qualcuno.
Il cambiamento non può essere indolore.
Basta leggere tra le righe come la destra commenta l'esito delle primarie e la vittoria di Zingaretti.
E poi i commenti dei renziani (se scrivevano #nicolastaisereno sarebbe stato meglio).

Magari non fermarsi al TAV ma pensare al trasporto pubblico in toto.
Non fermarsi al jobs act (e alle solite guerre dei numeri) ma pensare alle disuguaglianze, alla povertà, ai diritti globali (il salario minimo, per esempio).
Siamo sicuri che non serva una patrimoniale?
Dove vogliamo prendere i soldi per combattere la povertà, per i nuovi investimenti pubblici, per fermare l'emorragia di personale dentro scuole, uffici giudiziari e ospedali?
Vogliamo veramente inseguire la destra sul suo terreno, gli attacchi alla magistratura, il populismo sguaiato, il federalismo regionale che nasconde una secessione delle regioni ricche?

Sono tanti gli osservatori attenti sul nuovo corso della segreteria di Zingaretti, a sinistra ma anche a destra.
Vedremo.

PS: a Modena va a fuoco un altro capannone dove erano stipati rifiuti che forse non dovevano stare lì, l'ennesimo rogo di rifiuti al nord di cui si è occupata la scorsa puntata di Presadiretta.
Altro punto da cui partire: le ecomafie, trasportatori collusi e imprenditori senza scrupoli, qui al nord, nella nuova terra dei fuochi.

Nessun commento: