Il traffico di tir in Val Stura e il diritto alla casa di Chiara De Luca
Prima dell'inchiesta sul vaccino AstraZeneca, Report ha trasmesso il servizio sul traffico di Tir cheaffligge una serie paesi in Val Stura in Piemonte, paesini costruiti secoli fa e non pensati per il grande traffico.
I tir attraversano questi paesi perché passare per l'autostrada per andare in Francia costerebbe i 300 euro del pedaggio, ma c'è anche il traffico dei camion che vanno e vengono dalla sede di una importante acqua minerale, Acqua Sant'Anna (anche se l'azienda sostiene che la maggior parte del traffico non è per la loro acqua).
L'azienda si è preoccupata della ricaduta del trasporto sulla salute dei cittadini di quei paesi?
Il canone pagato dall'azienda è di 2 ml di euro, di fronte a ricavi per 150ml: una sproporzione se si pensa che è una concessione di un bene pubblico, a cui si dovrebbe aggiungere anche il canone per l'occupazione del suolo pubblico, rivendicano le amministrazioni locali.
Richiesta indebita, sostiene l'azienda Sant'Anna che ha regalato ai cittadini della valle delle ceste con spumante, senza però placare la loro insofferenza e irritazione perché sono costretti ad indossare le mascherine tutti i giorni per non venire intossicati dagli scarichi dei motori diesel che si depositano sulle mura delle case e dei muri medioevali dei paesini.
A Demonte si respira la stessa qualità di aria di Torino, una delle città più inquinate d'Italia, per colpa del traffico a cui si deve aggiungere il rumore dei camion e i danni causati dalle vibrazioni causate dal loro passaggio, vibrazioni che stanno danneggiando le case in pietra di questi paesi, rendendo difficile la loro vendita per chi se ne volesse andare.
Altri danni sono stati rilevati sul ponte della Sturla continuamente attraversato dai tir: ci sono stati controlli da parte di Anas, che non ha rilevato problemi strutturali, ma le crepe sono visibili. Anas ha già fatto degli interventi, ma ha vietato il transito per i veicoli speciali e imposto una verifica periodica del ponte.
Ci sono altre possibilità per i camion? La variante di Demonte è stata bloccata dalla soprintendenza per la presenza di vecchi ruderi.
Da una parte l'interesse storico dall'altro l'economia della valle: e la sicurezza dei cittadini, chi ci pensa? E' una situazione che va avanti da 25 anni.
La speranza viene da una cittadina polacca dove c'è lo stesso problema ma i cittadini sono ricorsi alla corte europea dei diritti dell'uomo che ha condannato le autorità statali, con una sentenza senza precedenti, a pagare i danni perché ha visto non riconosciuto un diritto fondamentale, quello alla casa che viene violato non solo se entra un intruso ma anche se entrano odori, rumori, inquinamento.
Questione di segreti di Stato di Giorgio Mottola
Report e Giorgio Mottola tornano alla vecchia inchiesta sull'incontro tra Renzi e Marco Mancini, dirigente del DIS che, nel dicembre scorso, ambiva ad una promozione ai servizi nel pieno della crisi del governo Conte 2.
Renzi ha sostenuto di averlo incontrato per lo scambio di regali, Mancini non ha mai risposto alle richieste di chiarimenti di Report.
Non solo, Mancini attraverso i suoi legali ha chiesto di avere i contenuti delle conversazioni di Report con la fonte dello scoop documentando l'incontro all'autogrill, una professoressa che è chiaramente rimasta anonima.
Sarebbe un precedente gravissimo, nessuna fonte di Report sarebbe più al sicuro: gli avvocati di Mancini si riservano poi, dopo aver visionato tutte le informazioni, di decidere per una querela. Un paradosso, l'agente dei servizi che si è appellato al segreto di stato, chiede ai giornalisti di violare il loro segreto professionale.
Mottola ha incontrato Mancini all'università di Pavia, dove doveva tenere una lezione sul segreto di Stato di cui ha goduto ai tempi del processo per il rapimento di Abu Omar e Telecom Pirelli.
Il professore che ha invitato Mancini si chiama Venturi, un personaggio già entrato in una inchiesta di Report sul caso Diasorin.
Oltre a Renzi, Mancini si è incontrato con altri politici, Salvini e Di Maio: dopo la pubblicazione del video si è dovuto dimettere dal suo incarico al DIS.
Ma Mancini non intende parlare: l'ex procuratore Spataro si è dimesso da docente a Pavia, in polemica con la chiamata a Mancini.
Il caso AstraZeneca di Claudia Di Pasquale
Il 18 luglio in Inghilterra è scattato il freedom day, col risultato che oggi il paese si trova ad un passo da una nuova ondata di pandemia che potrebbe portare ad un nuovo lockdown con tanto di greenpass.
L'effetto gregge non basta, col virus dovremo fare i conti a lungo, così dice il dottor Pollard, padre del vaccino AstraZeneca (che ha seguito la fase dei trial).
Report e il conduttore Ranucci credono nei vaccini ma anche nel diritto di essere informati: siamo stati bravi a vaccinare, siamo oltre l'80% come vaccinati, il numero dei contagi è sotto controllo, dunque ora possiamo parlare del vaccino AstraZeneca, su cui l'Europa aveva puntato senza passare per novax.
AstraZeneca costava meno degli altri, aveva una efficacia oltre il 90%, si conservava a temperature meno basse: all'improvviso però non l'abbiamo voluto più, come mai?
C'è stata una approssimazione nella raccolta dei dati e una superficialità nella comunicazione dei casi di trombosi e nelle raccomandazioni sulle fasce d'età a cui somministrarlo.
Il vaccino AstraZeneca è stato sperimentato su un campione vasto di persone, ma i soggetti over 56 erano solo il 12% nei trial: il dottor Pollard ha spiegato questa scelta per un discorso di cautela, meglio testare prima il vaccino su persone non anziane.
Il vaccino è stato approvato a dicembre 2020, un mese prima dell'Unione Europea, prima ancora che l'azienda chiedesse l'approvazione cioè all'Ema: questo causò un'ondata di orgoglio nazionale, dopo la Brexit.
In Inghilterra sono partiti con la vaccinazione degli anziani: ma a marzo 2021 iniziano a venire segnalati da altri paesi europei casi di coaguli di sangue in pazienti in cui era stato inoculato AZ. La reazione da parte dell'agenzia del farmaco inglese è stata chiara: non c'erano dati significativi per dire che il farmaco causava problemi per i coaguli. Poi si scoprì che questi casi erano noti, in Inghilterra ma la loro agenzia del farmaco li aveva tenuti nascosti fino a marzo, perché erano persi nel database della farmaco vigilanza in modo sparso, senza una corretta e omogenea classificazione.
La combinazione osservata nei pazienti era piastrine basse e coaguli di sangue: l'età media dei pazienti analizzati era di 44 anni, racconta la dottoressa Sue Pavord dell'Oxford University Hospital, che poi ha riportato questi casi al dottor Pollard che oggi sta lavorando con AZ per modificare il vaccino per evitare questi effetti.
Questi effetti avversi per i vaccini adenovirali erano noti, in parte, dopo gli studi fatti in Australia ben 15 anni fa: in base all'analisi dei casi di trombosi, secondo la dottoressa Pavord AstraZeneca è un vaccino da non dare ai giovani perché i benefici del vaccino scendono con lo scendere dell'età e con la diminuzione del rischio di infettarsi.
Ema aveva fatto notare che i trial di AZ non erano stati fatti su un campione sufficientemente vasto di persone oltre i 55 anni: eppure il vaccino è stato consigliato per tutti, è questo il suo peccato originale.
Le segnalazioni sui casi di trombosi arrivano da tutta l'Europa ma non dall'Inghilterra: è stata l'ostinazione di una giornalista del Telegragh che si è posta questa domanda, scoprendo in realtà che i primi casi erano presenti anche nel Regno Unito ma non erano stati catalogati in modo corretto. Sono casi rari, ma alla fine la commissione inglese consiglia un vaccino diverso per gli under 30.
In Italia invece la vaccinazione con un lotto di questo farmaco si bloccò a marzo dopo la morte di un militare, appena vaccinato.
La procura di Siracusa dispone l'autopsia parla di una reazione avversa dell'organismo di una persona che non aveva patologie pregresse, sebbene fosse risultato positivo al covid: in via precauzionale il lotto somministrato al militare di Augusta viene bloccato in Italia.
Un altro caso avvenne in Sicilia ad una professoressa, Zelia Guzzo: nonostante la perizia sostenesse una connessione tra vaccino e decesso, l'inchiesta viene archiviata.
Così il ministero nei giorni successivi decide di cambiare il consenso informato, segnalando questi casi rari di trombosi.
Augusta Turiaco muore a fine marzo per una trombosi, dopo essere stata vaccinata: nel suo sangue sono stati ritrovati i marcatori anti-pf4.
La storia l'ha raccontata a Report il fratello, medico, che ha contattato il dottor Greinacher (un medico tedesco che a marzo aveva lavorato su altri casi di trombosi, vaccinati da AZ) che lo ha invitato a cercare questi marcatori: ma questa analisi sul sangue non può essere fatta a Messina e dovrà essere fatto a Padova.
Ma cosa sono i marcatori anti-pf4?
Greifswald è una cittadina in nord della Germania con un importante ospedale universitario, il suo dipartimento di medicina trasfusionale è un punto di riferimento internazionale diretto dal professor Andreas Greinacher: alla giornalista ha mostrato le piastrine con cui fare il test Elisa, il test che misura la presenza degli anticorpi anti PF4, sono anticorpi pericolosi perché attivano le piastrine provocando possibili disordini trombotici.
Grazie a questo test il professor Greinacher e il suo gruppo hanno trovato i pericolosi anticorpi anti PF4 nei campioni dei pazienti che avevano sviluppato, a pochi giorni dalla vaccinazione con AstraZeneca, trombosi associate a trombocitopenia, cioè associate a piastrine basse.
Quando a marzo sono emersi i primi case, tutta l'Europa ha iniziato a chiamare il dottor Greinacher:
“A marzo scorso hanno ricevuto i primi campioni dall'Austria e in 24 48 ore hanno trovato gli anticorpi antipf4: a quel punto la domanda era come trattare questi pazienti. Abbiamo quindi testato un farmaco che si trova in tutti gli ospedali, le immunoglobuline e hanno funzionato.
La stessa sera del 17 marzo abbiamo reso pubblici i nostri risultati per consentire ai medici di curare i loro pazienti in modo corretto”.
Avete analizzato
11 casi: qual era l'età media di questi 11 pazienti e quali i
sintomi?
“L'età andava dai venti alla fine dei cinquant'anni
e i sintomi erano piastrine basse, un forte mal di testa, dolore allo
stomaco, a causa di complicazioni trombotiche al cervello o
all'addome. Saper riconoscere i sintomi è fondamentale, un
trattamento precoce può ridurre il rischio di morte probabilmente di
due terzi.”
Si può dire che esiste una correlazione tra il vaccino AstraZeneca e questi rari e inusuali casi di trombosi associata a trombocitopenia?
“Si, è chiaro e inequivocabile, è un effetto avverso e raro correlato ai vaccini a vettore adeno virale: noi pensiamo che la causa sia una proteina presente nel virus del vaccino.”
Quando ha iniziato
a pensare che poteva esserci una relazione causale?
“Nella
seconda settimana dei nostri studi, dopo aver visto dieci dei nostri
pazienti che avevano tutti reazioni simili, nel marzo scorso.”
Il 15 marzo il governo tedesco sospende il vaccino AZ, su consiglio dell'agenzia del farmaco tedesca: una scelta forse presa anche sulla base dell'emozione del momento, tanto che il 18 marzo l'Ema da nuovamente parere positivo e così le vaccinazioni di AZ riprendono anche in Germania, ma alle persone con più di 60 anni.
Ma la fiducia in questo vaccino era crollata, racconta un pediatra tedesco, perché la raccomandazione data all'inizio era diversa e le persone erano confuse, sebbene il problema di AZ era sui giovani: va aggiunto che era stata Ema ad aver autorizzato il vaccino sopra i 18 anni eche in quei primi mesi del 2021 c'era carenza di vaccini mRNA come Pfizer.
Come in Italia, anche in Germania gli anziani si rifiutavano il vaccino AZ, così molti medici di base si sono rivolti al governo per capire cosa fare.
Anziché buttarli, le dosi di AZ sono finite a paesi come Ucraina e Siria.
Tutte i land tedeschi si sono ritrovati con dose di AZ non utilizzate: sono state inviate ai paesi del terzo mondo, sperando che i medici in questi paesi sappiano discriminare a chi darlo o meno.
Anche in Italia si era puntato su AZ: all'inizio era raccomandato per gli under 55, poi era stato sospeso tre giorni, ma ad aprile il CTS aveva raccomandato AZ agli over 60 che però non lo volevano più.
Come nel resto dell'Europa, anche in Italia avevamo scorta di AZ ma non di quelli mRNA: così Figliuolo chiede al CTS di estendere AZ anche agli under 50, così si da l'autorizzazione agli open day, dove si può vaccinare a partire dai 18 anni.
Gli open day per gli over 18 sono stati organizzati per compensare il fatto che gli over 60 non volevano usare AZ?
All'inizio gli open day sono un successo, fino alla morte di Anna Canepa in Liguria, appena vaccinata con AZ in un open day: c'è correlazione col vaccino? L'indagine della magistratura è finita pochi giorni fa e sostiene che la sua morte è legata alla vaccinazione.
Ma il vaccino di AZ è stato autorizzato dal CTS - è la difesa del presidente Toti: il CTS cita una relazione fatta dall'EMA in collaborazione con il Winton Centre for Risck, dell'università di Cambridge.
Ma la relazione faceva riferimento ad una precisa fascia di età, non ai giovani, dove la probabilità di casi di coaguli dopo la prima dose è circa 2 ogni centomila dosi. Anche la regione Sicilia si è attenuta alle indicazioni del CTS.
Report ha chiesto un parere a Guido Rasi, ex direttore EMA : sarebbe stato meglio non usare il vaccino AZ sui giovani, non si dovevano fare gli open day liberalizzando questo vaccino per gli over 18.
In questa storia c'è stato anche un problema con Aifa che ha fornito i dati sugli eventi avversi senza distinguere per tipologia di evento, età, sesso, prima o seconda iniezione.
A Report Aifa ha scritto che le sospette trombosi trombocitopeniche da vaccino (Vitt) sono 41 (ne hanno escluse altre 11) e cioè tre su un milione di somministrazioni di AZ.
Ma nelle donne under 60 sono due ogni 100 mila prime dosi, con punte di 4 su 100 mila tra le 30/39enni che difficilmente finiscono in rianimazione o muoiono di Covid. A A Report Guido Rasi, oggi consulente a titolo gratuito del generale Francesco Paolo Figliuolo, ha spiegato che i dati di aprile sconsigliavano gli “open day” con Az per i giovani. E su Aifa che “non fornisce tutti i dati”, Rasi ha risposto: “Se l’Aifa non è in grado di farli o non ha, o è sottostaffata – e lo è – o non vuole farli, io non posso dirlo”.
Anche il professor Nocentini ha analizzato i dati trombotici, usando la banca dati pubblica europea: secondo la sua ricerca abbiamo un evento trombotico ogni novemila vaccinazioni.
Nel frattempo emergono altri eventi avversi, su altri vaccinati, come un insegnante di educazione fisica, che si è trovato con un valore di piastrine a mille, dopo la vaccinazione.
Ad aprile il professore ha segnalato ad Aifa il caso, senza avere ancora risposta: la trombocitopenia auto immune non era però un effetto segnalato nell'informativa.
La commissione europea ha prima fatto causa ad AZ per il ritardo nella consegna, poi si è fatta consegnare tutte le dosi, nonostante molti paesi in Europa non lo stiano usando: saranno usate per delle donazioni ai paesi a basso reddito. Una beneficenza ipocrita, perché è un vaccino che gli europei non vogliono, perché proprio l'Europa sta bloccando la proposta di diversi paesi nel togliere i brevetti sui vaccini.
In caso di effetti collaterali, chi pagherà? L'Europa ha firmato un contratto non trasparente, né sulle clausole, né sui costi. Si è fatta imporre le clausole dalle multinazionali del farmaco.
AZ è un vaccino che si conserva bene, costa poco, è efficace, i benefici sono superiori ai rischi individuali: è un peccato perdere questa risorsa nella lotta al covid.
Ma siamo stati poco trasparenti e poco lineari nella comunicazione, col risultato di aver alimentato la propaganda no-vax, aver speso male soldi pubblici e ora non possiamo certo cavarcela, come Europa, donando le dosi di questo vaccino che non vuole nessuno ai paesi poveri.
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