25 ottobre 2010

Report conti, sconti e Tremonti

L'inchiesta di Stefania Rimini parte dalla convention di CL a Rimini, dove Tremonti sfoggiando un braccialetto magnetico (su cui pende una pratica dell'antitrust) sfoggiava il suo consueto ottimismo, dopo la manovra correttiva da 25 miliardi, con i tagli lineari a scuola, pubblica amministrazione e sanità.
La linea di rigore, per evitare di fare la fine della Grecia.
Contemporaneamente però, 50 milioni, presi dai fondi per la Social Card e dati ai comuni per una chiesa qua, un parco là. La scuola Bosina alla moglie di Bossi.

Per rimettere a posto i conti servirebbe affrontare il tema sprechi ed evasione (di cui Report ha tanto parlato), e magari anche qualche manovra di rilancio per l'economia (come il taglio delle tasse ai ceti medi, renderemeno stringente il patto di stabilità per i comuni che hanno i soldi). In che direzione sta andando l'azione di Tremonti, invece? "Tremonti è un buon amministratore del declino italiano", Mario Seminerio commenta così, il lavoro del ministro.

Per quanto riguarda enti inutili, l'ICE (116 uffici in 66 paesi) non è stata tagliata. Sulla sua utilità fa fede il racconto di un viticultore che aveva chiesto un elenco di venditori per il canale estero.
Ma almeno a tutti gli enti pubblici sono state tagliate le auto di servizio (-20%).

Che impatto avranno i 25 miliardi di tagli?
Serviranno a salvare il paese? Dipende dall'andamento dei tassi di interesse.
In ogni caso serve tagliare il debito, per essere meno sotto ricatto da parte degli speculatori esteri.

Tagliare sì, ma senza darsi la zappa sui piedi.
Senza fondi, i vigili del fuoco devono lavorare con mezzi vecchi, facendo debiti con i fornitori (le bollette, il carburante), senza pagare le riparazioni.
Chiudono i commissariati, come a Centocelle (vi ricordate la campagna pubblicitaria sulla sicurezza nelle città del centrodestra e di Alemanno?). Il personale di polizia che ha arrestato Provenzano ancora deve prendere lo straordinario; la polizia e i vigili del fuoco non potranno assumere nuove persone.

Però ci sono le scorte: 4 persone a Taormina, a Dell'Utri, a Paolo Berlusconi. Una scorta non si nega a nessuno.

Tremonti aveva giurato che avrebbe portato il bilancio in pareggio nel 2003. Il periodo 2000-2001 era favorevole per il valore del cambio con cui siamo entrati nell'euro.
Abbiamo sprecato l'occasione (e ci siamo bevuti l'ennesima promessa): perchp prima si è dato la colpa all'11 settembre (per poi scoprire che gli altri paesi crescevano più di noi) e poi alla crisi globale (anche se si è detto che l'Italia era messa meglio e che noi ne eravamo fuori).

La riforma fiscale.
Se ne parla dal 1994 (con un Tremonti più giovane), così come dal 2002 che si parla di riduzione delle tasse.
Quello che c'è di sicuro sono i tagli a comuni, province e regioni (di tagliare province e accorpare comuni non se ne parla più).
Cosa succederà dopo i tagli di 4 miliardi alle regioni? Queste dovranno tagliare i servizi ai cittadini.
Come il Gris a Mogliano, una struttura pubblica per disabili, cui ora le famiglie dovranno dare una retta.
I treni dei pendolari, sia per le Ferrovie dello stato che per le ferrovie pseudo private, come le Ferrovie Nord.
Le strutture sanitarie: chiusura di pronto soccorsi, reparti e posti letto, per il piano di rientro nei debiti. Ma continuano le convenzioni coi privati.
Verrano tagliati i contratti a termine nella sanità, che si troveranno senza indennità, poichè gli accordi prevedono che se hai due contratti a progetto, niente indennità.

Si prevedono a seguito dei tagli, una riduzione dei posti di lavoro.

A Cerveteri, senza soldi, non si può fare turismo archeologico, ma in compenso si parla di un bel condono per chi ha beni archeologici non dichiarati.
Come lo vogliamo rilanciare il turismo? Con il cemento e i condoni?

Il turboaccertamento.
Una delle novità della manovra (passata ) è l'accertamento preventivo dell'agenzia delle entrate: ora è il contribuente che deve dimostrare che è l'agenzia delle entrate che ha sbagliato.
Siccome si sbaglia una volta su tre, sarà alta la probabilità che molti contribuenti non si accorgano dell'errore.

Serve fare cassa e in fretta. Ecco allora condoni, sanzioni più basse per condoni (come per le case).
Eppure, servirebbero manovre di rilancio: l'abbassamento delle tasse, più liberalizzazioni, meno stato nei trasporti e nella gestione dei rifiuti.
Questi enti vengono tenuti stretti perchè usati come poltrornifici, per pilotare assunzioni, per dare vantaggi agli amici.
Ci sono riforme a costo zero: liberalizzare banche (abbiamo costi alti, per servizi non adeguati) e assicurazioni (la RCA che aumenta sempre): queste porterebbero ad un aumento di produttività del 14%.

Invece di preferisce cancellare enti di ricerca (nonostante alla convention di Rimini siano tutti a parlare dell'importanza della ricerca e dello sviluppo), come per l'ISPELS e ISAE.
Si preferisce tagliare la cultura (-53 milioni) e anche all'istruzione tecnica che tanto piace al ministro.
Basta andare nelle scuole: genitori che deovo imbiancare le aule, contibuti chiesti alle famiglie, aule piene, tagli alle ore di insegnamento ...

La lotta all'evasione.
Dalla lotta all'evasione si aspettano 10 miliardi di euro.
Peccato che prima si debba risolvere una ambiguità di fondo: quella tra il Tremonti ministro e del Tremonti tributarista.
Cui si sono rivolti anche persone indagate per evasione, come Dolce e Gabbana:
Il consulente dal lato fiscale di Dolce & Gabbana, che dovrà trattare con gli 007 del Fisco, è lo studio Romagnoli (ex Romagnoli e Tremonti, dopo che l’attuale ministro dell’Economia ha formalmente lasciato). Se la trattativa non andasse a buon fine, si andrebbe all’accertamento, portando a contestare 370 milioni di euro tra sanzioni e interessi. Una cifra record.

Lo studio di Tremonti (o ex studio, perchè si è dimesso dopo essere ridiventato ministro) ha anche avuto rapporti con Gnutti (per la vicenda Bell) e Consorte (all'epoca delle scalate bancarie).
Sono 5 milioni gli italiani che possono decidere quanto evadere: si stima che l'evasione ammonti a 120-130 miliardi. Quei soldi ci servono, per non far la fine della Grecia.
Gli strumenti messi in atto, sono quelli ripresi dal governo Prodi: peccato però che a conti fatti, essendo le sanzioni per infedeltà fiscale così basse (sono state abbassate di 1/8), a chi evade conviene pagare e andare avanti.
In questo modo l'agenzia delle entrate può mostrare un alto numero di accertamenti, anche se in realtà c'è un aumento dell'evasione reale.
Perchè un condono chiama condono: è un meccanismo che stimola chi si è fatto scudare e condonare a proseguire per questa strada.

Se occorre fare la lotta all'evasione, come risolviamo l'ambiguità del ministro? Il ministro dello scudo, che ha lasciato i soldi al sicuro a S.Marino o in Svizzera.
La giornalista ha anche raccontato della consulenza per Mondadori del 1994, per delle plusvalenze.
Storia che è finita con la legge ad aziendam, di questa estate.

Siamo sicuri che sia la persona giusta per andare a caccia degli evasori?

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