Che il ministro dell'Interno, prima che parlamentare e numero due della Lega Nord, fosse anche avvocato e tastierista rock, lo sapevano in molti. Ma forse neppure i più sfegatati elettori leghisti immaginavano che una società lombarda pluri-inquisita potesse sborsare migliaia di euro solo per ascoltare la voce di Roberto Maroni. E tanto meno che tenesse a libro paga anche la sua portavoce. E solo per organizzare "eventi" festaioli a Roma.
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
07 ottobre 2010
L'altro stipendio di Maroni
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