Due domande, si è posta la prima puntata di Report della stagione 2010.
Dove va un paese dove pochi siedono nelle stesse poltrone spesso senza averne le competenze?
Secondo: a chi ha pagato caes e terreni il presidente del Consiglio nel paradiso fiscale di Antigua?
La copertina della puntata è stata dedicata proprio alle ville del cavaliere: il servizio di Paolo Mondani ha suscitato ex ante una serie di polemiche (per es. da parte dell'avvocato onorevole Ghedini).
Si parla delle ville che il cavaliere ha acquistato dalla società off shore Flat point, società su cui sta indagando la procura di Torino.
La domanda che si fa il giornalista è la seguente: i 20 milioni che sarebbero passati dal cavaliere, alla Arner Bank, per finire alla Flat point, a chi sono finiti fisicamente?
Abbiamo passato 3 mesi a chiederci di chi è un'appartamento di 55 metri quadri a Montecarlo, e ora, per una questione di trasparenza, è opportuno fare lo stesso per le ville a Emerald Cove. O sbaglio? Oppure la trasparenza vale solo per Fini?
Poltrone e conflitti.
I casi delle nomine del cda di Aci Milano, le cariche del dottor Palenzona e il commissario straordinario alla bonifica di Pioltello (e una coda al sistema delle clientele Rai).
Tre casi che raccontano di società i cui cosiglieri accumulano più cariche, spesso in situazione di conflitto di interessi, spesso senza averne i titoli.
L'inchiesta della giornalista Boursier è partita dal caso Sgarbi a Venezia.
Sgarbi accumula diverse cariche tra cui sindaco a Salemi e commissario alla ricostruzione della cattedrale di noto. Ultima nomina da parte del ministro Bondi, sovrintendente al polo museale di Venezia. Nomina contestata dalla Corte dei Conti, poichè non compatibile (esistono altri dirigenti all'interno del polo).
La contestazione è partita dal funzionario della UIL Beni culturali, Cerasoli, per cui esistono delle leggi che devono valere per tutti, anche per Sgarbi.
Sgarbi sarà anche una persona competente, ma non può essere l'unica sulla piazza; se poi vogiamo commentare le risposte che ha dato alla giornalista della Rai (anche lei chiamata "capra" perchè non capisce), viene solo da dire che una persona così piena di se, fa venire dei dubbi circa le sue capacità.
"Cerasoli agisce per motivi personali" ... "il ministro non poteva fare scelta diversa .." "le carte sono la merda dell'orrore ..".
Solo Sgarbi sa occuparsi di cultura?
Per solidarietà alla Boursier, facciamo un belato a Sgarbi.
L'ACI dovrebbe occuparsi dell'assistenza agli automobilisti. Eppure l'ACI è dentro una serie di socetà controllate o partecipate, spesso anche in perdita, il cui controllo fa molto gola.
Come la Sias, la società del Gran Premio di Monza.
Come tutto il patrimonio immobiliare dell'ACI.
Il ministro Brambilla, per risolvere i problemi di governance (il vecchio pres. Zanchi che faceva troppe domande, sembra di capire) nomina un commissario.
Massimiliano Ermolli, figlio di Bruno Ermolli ex uomo Mediaset, uomo dalle molte cariche, già consulente di AC Milano.
Ermolli figlio decide ad aprile che si deve votare a luglio e che voteranno solo quelli che fino a quel momento hanno la tessera, gli altri no.
Succede allora che alcune liste vengono escluse, proprio dallo stesso commissario che è pure candidato.
Succedono strani casi di tessere acquistate in blocco (magari anche gratis) per tirare la volata a qualche candidato.
Succede che ci sono persone che votano due volte (perchè hanno due tessere) o che fanno votare per delega.
Chi sono i consiglieri nominati? Dovrebbero essere persone competenti nel settore automobilistico.
I candidati al consiglio direttivo, oltre al commissario Ermolli, sono: Antonino La Russa, avvocato, appassionato d’auto e figlio di Ignazio, Ministro della Difesa; Eros Maggioni, odontoiatra, il fidanzato della ministra del turismo, Michela Brambilla, che vigila su Aci; Simonpaolo Buongiardino, in Aci da anni, e anche in Confcommercio, che affitta gli uffici proprio da Aci, in questo palazzo accanto a loro. Bruno Longoni, ex Cda della controllata Sias gestore dell'Autodromo, e anche in Vetroservice, che per l’Autodromo, nel 2003, ha rifatto le vetrate, l’avvocato Giangaleazzo Monarca, già precedente Cda, e come consigliere si era autoconferito un appalto per la sua società televisiva. Michele Nappi, anche lui precedente Cda e nella controllata Sias. La presidenza invece andrà a Carlo Valli, presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza. Poi c’è Radaelli, dell'associazione Amici dell’Autodromo, che ha diritto a un posto in Cda perché è candidato unico e come vedremo ha fatto tesserare gli amici fino all’ultimo.
A chi giova un CDA così composto?
Non avrebbe importanza se non cvi fossero società dell'ACI con buchi di bilancio che potrebbero ricadere su di noi.
Fuori onda, la Gabanelli ha fatto il suo ragionamento, tenendo presente che a Roma si stanno mettendo le basi per un altro gran premio, che potrebbe togliere risorse e spettatori a Monza.
Si vuole rafforzare l'asse Roma Milano, in chiave politica (come la nomina di Ermolli, molto vicino a Berlusconi)?
Si vuole invece creare un consiglio che non ha grandi idee per mettersi di traverso alle scelte di Roma?
Non deve ricadere sulle nostre spalle le cattive scelte altrui: come il buco della società Mille miglia, il buco di AC Lecco, gli appalti fatti a società riconducibili a consiglieri (le vetrate di Monza della Vetro service), o i palazzi affittati (come quello della Confcommercio di Buongiardino in corso venezia a Milano, di prorpietà dell'ACI).
Interessante scoprire che i bilanci dell'ACI e i suoi dirigenti li dovrebbe valutare la OIV del dottor Zucchelli. La cui moglie è dirigente proprio dentro l'ACI.
Ma molti incarichi nel nostro paese sono conferiti con questo scopo; e spesso tanti incarichi su un unico soggetto. Ora non è il problema del numero degli incarichi in sé, se la presenza è richiesta una tantum e le deleghe non sono importanti. Il problema si pone quando devi essere operativo su più fronti e quando
un incarico è in conflitto con un altro.
Per esempio, ci sono persone che stanno in 2 o più banche, perché eletti a rappresentare la prima nella seconda, e contemporaneamente in due o più aziende, che magari a quella banca poi chiedono il credito.
Gli incarichi di Fabrizio Palenzona.
Che sono:
Che sono:
"vicepresidente di Unicredit dove siamo, per conto di Unicredit sono stato indicato nel consiglio di Mediobanca, sono presidente Adr, e questi credo che siano i miei incarichi veri, poi ne ho molti altri, per esempio presidenza associazioni sia degli aeroporti che Aiscat, dei concessionari autostradali, poi sono presidente della Slala che è una fondazione della provincia di Alessandria per la logistica, naturalmente sono incarichi gratis et amore dei, salvo Aiscat che mi dà un piccolo contributo, e poi, si sono presidente della cooperativa Fai Service, la cooperativa dei camionisti, siccome l'ho costituita non mi lasciano andare via e io non tradisco mai nessuno e sostanzialmente mi pare basta, magari me li ricorderà lei. "
GIOVANNA BOURSIER
Magari sbaglio, Gemina?
FABRIZIO PALENZONA – VICEPRESIDENTE UNICREDIT
Si, Adr e sono diventato anche presidente di Gemina che lei sa che sostanzialmente è la
società che detiene Adr.
GIOVANNA BOURSIER
Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria?
FABRIZIO PALENZONA – VICEPRESIDENTE UNICREDIT
Ah si, sono consigliere della Fondazione, è vero.
GIOVANNA BOURSIER
Insomma sta in banche, autostrade e aeroporti, come fa a fare tutto?
E pensare che è iniziato come camionista, poi diventato sindaco di Tortona, presidente della provicnia di Alessandria, poi la nomina dentro una banca.
Come fa a fare tutte queste cose (avendo anche affermato che non ha competenze bancarie) e soprattutto, come gestirà le scelte in conflitto di interesse?
Per esempio :
"Unicredit a fine 2008 concede, insieme a Mediobanca, di cui Palenzona è consigliere, un finanziamento di circa 70mln a Gemina, che controlla Adr, di cui Palenzona è, di nuovo, consigliere. In più abbiamo detto è anche Presidente di Aiscat, la confindustria delle concessionarie autostradali e trafori a pedaggio, raccoglie anche gli enti locali che hanno investito denaro pubblico in asfalto a tre corsie. In Aiscat ci sono tutte le compagnie petrolifere con dentro le concessionarie autostradali e le compagnie petrolifere hanno il potere di dettare la linea al governo. "
Tutto regolare, allora?
Dietro la sua scrivania capeggiava un bel crocifisso: Palenzona è un credente peccatore, per cui valgono la parole del santo padre "occorre incidere sulla coscienza dell'uomo".
E allora, perchè non si dimette da una delle sue cariche, perchè non dice no alle nomine ricevute?
E il discorso vale anche per altri capitalisti italiani:
" .. Lionella Ligresti, Tarak Ben Ammar, Marina Berlusconi, Tronchetti Provera, Gilberto Benetton, che hanno tutti le loro numerose aziende e tutti stanno contemporaneamente nel cda di Mediobanca, a Gaetano Miccichè che sta dentro al cda di Alitalia e dirige Banca INTESA, che finanzia la compagnia di bandiera. Perché è inevitabile il formarsi di collusioni e influenze reciproche che danno vitaad un capitalismo equivoco e bloccato."
E ci sono anche le nomine "poco opportune" di esponenti politici: "il senatore Speziali Presidente della società che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme, anche con il voto del figlio Giuseppe, consigliere pure lui.
Francesco Belsito è anche vicepresidente e consigliere di Fincantieri. Ci scrive che il 27 luglio si
è autosospeso, ma il cda non ne ha preso atto, lui non si è dimesso e continua ad essere consigliere."
E poi c'è il commissario alle emergenze con troppi incarichi: Luigi Pelaggi, che dovrà risolvere l'emergenza relativa alla onifica dei terreni dell'ex Sisas di Pioltello.
Terreni su cui non si è fatto nulla per decine di anni e dove il re delle bonifiche Giuseppe Grossi non ha operato alcun intervente nonostante i soldi della regione.
Rischiamo una sanzione di 6 milioni di euro al mese dalla Comunità europea: 460 milioni in totale.
Il commissario straordinario, capo della segreteria del ministero dell'ambiente avrà pochi mesi per gestire l'appalto alla Daneco e mettere in sicurezza i terreni.
Ce la farà?
Vediamo: è anche direttore dell’area marina protetta delle Egadi, Presidente della Commissione Covis che valuta gli investimenti del Ministero, Commissario all’emergenza idrica delle isole Eolie, Presidente Riserva statale litorale romano, Consigliere di amministrazione della Sogesid, incaricato dal Ministero di seguire la l'iter di realizzazione del Sistri, Consigliere Acea Spa....
Le clientele in Rai.
"L’associazione dirigenti Rai, nell’ultimo anno, si è fatta sentire spesso: troppi dirigenti vengono presi dall’esterno quando ci sono quelli interni che sono sotto utilizzati e con le risorse scarseggiano. Allora quando attingi dall’esterno, le competenze devono essere fuori discussione. "
Iniziamo con Rai cinema: Franco La Gioia, consigliere di Rai cinema.
" io sono stato vicecommissario Inail, presidente della Leasys, sono stato presidente della società che avrebbe dovuto vendere gli immobili degli enti previdenziali"
"Con l’avvocato La Gioia a Rai Cinema ci sono anche: Gloria Tessarolo, 30 anni, consigliera leghista del Comune di Oderzo nel trevigiano, e Angela Filipponio Tatarella, vedova di Pinuccio, che risulta socia di Italo Bocchino nella Edi Holding Srl. E Italo Bocchino ha una moglie che produce film con un’altra società, la Goodtime. "
E infine anche il caso di Marco Simeon:
" Marco Simeon, 32 anni, 180 mila euro l’anno, vicino all’Opus Dei, legato alla finanza del Vaticano. Ha curato le relazioni per Cesare Geronzi in Capitalia e in Mediobanca. Ne avevamo già parlato in una puntata sul piano regolatore di Roma a proposito della sua intermediazione alla società Lamaro dei fratelli Toti: per 1mln e 300mila euro ha convinto il Vaticano e le suore dell’Assunzione a vendere ai due costruttori il complesso di Viale Romania."
Che fine han fatto la competenza, l'indipendenza, le capacità?
Che fine farà la Rai e tutte le altre società pubbliche se chi siede sulle poltrone non ne è all'altezza o è legato a situazioni di conflitto di interesse?
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