29 ottobre 2010

La multa milionaria

Quanto ci costa l'emergenza rifiuti in Campania lo possiamo stimare, per poi usarla come arma politica per attaccare le amministrazioni (di sinistra), come si è visto ieri sera ad Annozero.

La Commissione europea ha rinviato l'Italia davanti alla Corte di giustizia europea per la mancata applicazione di una sentenza del 2004 su alcune discariche nei dintorni di Milano. La Commissione chiederà il pagamento di multe perchè a distanza di sei anni dalla sentenza solo una discarica è stata dismessa mentre le altre due non sono ancora state bonificate.

Le discariche nel mirino sono quelle relative all'area ex Sisas di Pioltello Rodano, nel Milanese, un'area di 300 mila metri quadrati su cui aveva sede un'azienda del Polo chimico fallito nel 2001. Classificata come sito di bonifica di interesse nazionale, l'area ex Sisas contiene circa 280 mila tonnellate di rifiuti industriali ancora da smaltire. La bonifica della vasca C, quella ritenuta più pericolosa, è stata conclusa nel giugno 2009, con l'asportazione di circa 35 mila tonnellate di scorie.

Frutto di un accordo del 2007 tra Ministero dell'Ambiente, Regione Lombardia e i Comuni di Rodano e Pioltello, la bonifica è stata gestita fino al giugno scorso dalla 'Tr Estate 2', società che faceva capo a Giuseppe Grossi, l'imprenditore arrestato nell'ambito dell'inchiesta Montecity-Santa Giulia. Il commissario straordinario per la bonifica ex Sisas nominato in aprile dal Governo, ha avviato una procedura per individuare un nuovo soggetto incaricato di concludere l'operazione. Gara che è stata aggiudicata alla società 'Daneco', che dal settembre scorso ha avviato i lavori di bonifica che dovranno concludersi entro il marzo del prossimo anno. Dopo la decisione della Commissione europea, l'Italia rischia di dover pagare una multa di poco meno di 200mila euro al giorno dalla data della nuova sentenza e fino all'applicazione della decisione e se la Corte europea decidesse per la condanna il nostro Paese dovrebbe anche pagare una somma di 21.420 euro per ogni giorno trascorso tra la prima e la seconda sentenza.


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