25 gennaio 2007

La riforma che non sà da fare

La riforma delle televisioni non sà da fare. Questo per ribadire il concetto (se ci fosse ancora bisogno) che controllare tre televisioni e possederne altrettante serve.
Le obiezioni di chi, come Confalonieri a Ballarò, parla di perdita di profitto, di lavorati che finiranno per strada sono deboli. Mediaset si è arricchita in questi anni sfruttando una posizione di monopolio.

Lo stesso vale per il mercato della pubblicità: il 92% passa per Mediaset e Rai.
E la Cdl abbandona (come un sol uomo) i lavori alla commissione: come quei bambini che lasciano il campo di calcio ... il pallone è mio!
D'altronde si erano abituati bene: il pallone (ossia la televisione) era sempre stato in mano a loro.

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