La violenza sulle donne, tema della trasmissione Annozero:
"La violenza sulle donne è una vergogna e non ha limiti geografici nè di reddito" questa l'opinione di Veronica De Laurentiis (figlia di Silvana Mangano e del produttore De Laurentiis), che in studio ha portato la sua testimonianza di anni di violenze subite dal marito. Che ha raccolto nel suo libro "Rivoglio la mia vita": "bisogna rompere il silenzio: in Italia 7 milioni di donne subiscono violenza e il 90% non viene denunciato per l'omertà. Perchè se se ne parla si paga. Perchè ci hanno insegnato a vergognarci: la vittima si deve sentire colpevole ..".
Il marito in america è stato condannato a 14 anni: lì non ci vanno teneri.
"Da quali segnali riconoscere nel partner un violento? Da episodi di violenza che scoppia senza un
motivo (uno schiaffo), dall'isolamento in cui ti tiene il compagno, dal disprezzo. E quando lui arriva da noi, piangendo, a chiedere perdono, noi donne proviamo pena".
Il reportage di Maria Grazia Mazzola
La violenza non è solo un problema delle donne italiane. Non c’è differenza tra culture quando si parla di violenza, ma le condizioni in cui versano alcune donne musulmane fanno riflettere sull’opportunità di una discussione politica intorno alla questione islamica.
La giornalista è andata ad intervistare donne mussulmane ma anche italiane, a Torino, vittime di violenza. Tema comune di tutte le storie: la sottomissione nelle quale erano costrette a vivere. E l'omertà dei vicini che, nonostante sentissero le grida, preferivano guardare da un'altra parte. Non solo nei palazzoni, una volta occupati da famiglie di emigranti meridionali e ora occupate, per lo più, da marocchini.
Una di queste donne era stata chiusa in casa dal marito, senza cibo. Donne trattate peggio degli animali. Maria Del Tore, italiana, è stata invece picchiata dal marito, in un bar davanti a tutti. E nessuno ha detto niente.
L'aspetto più triste della vicenda è come la violenza sia stata accettata come parte integrante del costume: molte ragazze mussulmane, intervistate, ridevano dicendo che le botte "fanno bene", "ogni tanto le botte ci vogliono, così camminiamo diritte".
I numeri:
Ogni giono 7 donne in Italia subiscono violenza.
Nell' 85% dei casi il responsabile è il marito o il convivente.
1 donna su cinque ha subito almeno una volta vioelnza nella vita.
C'è veramente poco da ridere.
E' un problema di cui parlare, perchè altrimenti la storia si ripete, di generazione in generazione.
I politici in studio:
I politici in studio, Katia Belillo e Carolina Lussana, erano per una volta d'accordo sulla gravità del problema. Nato dall'accettazione di una cultura arcaica che vede la donna assogettata all'uomo, non un soggetto alla pari. A questa arretratezza, presente ancora nel mondo arabo, si è arrivati anche a causa di un aumento della povertà in alcune aree del mondo: come ricordava la Belilllo, una volta a Kabul, in Iraq, le ragazze andavano in giro in minigonna, come me. Cosa è successo in questi anni? Come ha potuto affermarsi l'estremismo religioso? Sono venuti meno i valori della laicità, dell'uguaglianza e dell'emancipazione, sia delle masse che delle donne.
La seconda parte del reportage ha portato alla luce aspetti più nascosti del mondo islamico: strani personaggi che si autoproclamano imam senza avere i titoli di studio e che celebrano matrimoni senza averne i titolie che sono matrimoni proibiti dalla legge italiana.
E ancora, nel corso della trasmissione vengono mandate in onda interviste su violenza fisica a figlie di musulmani, mogli obbligate ad accettare nuove spose senza consenso (dove la poligamia è usata come strumento per delegittimare la prima moglie), immagini di donne mutilate e torturate per non essersi sottomesse.
Tramite una telecamera nascosta la Mazzola ha ripreso l'imam della moschea salafita di Torino, Khohaila, che predicava ai suoi fedeli di "non mescolarsi con gli occidentali", di "star lontano dagli infedeli" e che invita "a tenere la donna sottomessa".
Non manca la propaganda terrorista. Nella moschea di via Cottolengo a Torino vengono ripresi, in una stanza, giornali di propaganda di Al Qaeda che invitano alla guerra santa. "Con gli atei nessun compromesso: si uccidono e basta".
Esiste un islam, al di fuori della religione islamica, nelle nostre città, le cui idee non possiamo accettare: Khalid Choucki, giovane componente della Consulta per l’Islam muoveva un'accusa al governo italiano, nel non aver voluto risolvere la questione islamica al nodo. "Mi sono dimesso dalla comunità dei giovani musulmani perchè ho visto un uso strumentale della religione islamica. Ho visto tanta ignoranza nel Coran, che in questi secoli è andato evolvendosi; invece oggi c'è gente che ne fa un uso politico e strumentale".
Quello che lo stato avrebbe dovuto stabilire una volta per tutte, con una specie di concordato tra Islam e Stato Italiano, è il ruolo degli Imam (come si da la patente agli Imam?), quante e quali moschee riconoscere ("perchè noi dobbiamo vergognarci di andare a pregare" diceva Khalid riferendosi alle moschee improvvisate che esistono in Italia).
Infine la storia di Samira, obbligata dal marito a portare il velo, e poi, punita per non aver accettato le imposizioni, segregata, violentata e la incaprettata.
La posta prioritario di Travaglio:
Lettera indirizzata al vicepresidente del consiglio Rutelli, in relazione all'ostruzionismo di questo governo nella vicenda del rapimento Abu Omar.
Perchè il governo si è appellato alla corte costituzionale contro le idagini dei giudici milanesi, sugli agenti segreti italiani e della Cia?
Una volta tanto, la risposta è arrivata subito, e la potete leggere qui.
Il video della puntata.
Technorati: Annozero, Islam, violenza donne
2 commenti:
Ciao volevo dire che anche per me la violenza sulle donne è un'argomento di cui si parla troppo poco, per non dire mai. Ho dedicato proprio oggi un post su quella ragazza etiope sfigurata a vita con acido solforico per aver rifiutato le attenzioni di uno "spasimante". Ma la chiesa, che parla di tante cose sinceramente di importanza relativa, perchè non parla mai di questo tipo di sofferenze?
Forse perchè anche per i vertici della Chiesa, la donna è inferiore all'uomo?
Hai ragione: non una parola sulla violenza domestica sulle donne. E pensare che è anche questa violenza una minaccia sulla famiglia. Non solo i dico.
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