Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
16 marzo 2007
Ascoltare la gente
Martini e lo strappo sui Dico: «Bisogna ascoltare la gente e dire quello che la gente capisce»
Peccato che abbia deciso di chiudere la sua esperienza a Betlemme.
1 commento:
Anonimo
ha detto...
Scopro in questo momento il blog di Polifemo e ne resto piacevolmente colpita. Apprezzo, in particolare, la relazione sui prodotti televisivi di WL'ITALIA. Non condivido il "sottile" attacco a Martini: l'interpretazione del sentire altrui è un'arte, forse una grazia. Questo, credo, intenda il nostro "ascoltatore". Perfino le "tendenze" amorose possono essere oggetto di interpretazione: ascolto me stessa e mi capisco, ma ciò non toglie che la lettura che faccio di me stessa può essere interpretata da alla luce di qualcosa che non vedo e non capisco, pur nella sua estrema evidenza. Bisogna ascoltare la gente e interpretare il suo sentire. L'ascolto, il confronto e la correzione. Questa è il modo giusto per agire: l'interazione intelligente e sapiente nella società del libero sentire, dell'ascolto solitario. Solipsismo ed errore: si ritorna ad essere liberi ma soli; si ritorna ad essere animali deviati, seppure Amati, comunque, da Qualcuno.
1 commento:
Scopro in questo momento il blog di Polifemo e ne resto piacevolmente colpita. Apprezzo, in particolare, la relazione sui prodotti televisivi di WL'ITALIA. Non condivido il "sottile" attacco a Martini: l'interpretazione del sentire altrui è un'arte, forse una grazia. Questo, credo, intenda il nostro "ascoltatore". Perfino le "tendenze" amorose possono essere oggetto di interpretazione: ascolto me stessa e mi capisco, ma ciò non toglie che la lettura che faccio di me stessa può essere interpretata da alla luce di qualcosa che non vedo e non capisco, pur nella sua estrema evidenza. Bisogna ascoltare la gente e interpretare il suo sentire. L'ascolto, il confronto e la correzione. Questa è il modo giusto per agire: l'interazione intelligente e sapiente nella società del libero sentire, dell'ascolto solitario. Solipsismo ed errore: si ritorna ad essere liberi ma soli; si ritorna ad essere animali deviati, seppure Amati, comunque, da Qualcuno.
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