01 marzo 2007

Patrick Fogli e la guerra in Iraq

Sto leggendo l'ultimo libro di Patrick Fogli "L'ultima estate di innocenza". Non aspettatevi un'impressione prima di una settimana: come nel precedente libro (Lentamente prima di morire), Patrick si è lasciato andare (anche se non lo ammetterà mai pubblicamente): ben 570 pagine.
Se per Gianrico Carofiglio la scrittura è l'arte del togliere, per lui la scittura è quasi un susseguirsi ininterrotto di pensieri e parole dei personaggi.
Nessuna riflessione deve venir persa se serve alla storia.

Uno dei personaggi è un fotografo, testimone della guerra e degli orrori dell'Iraq:
"Il terrorismo non c'entra una minchia con questa guerra. Il signor Saddam Hussein era al suo posto da una ventina d'anni, uccideva il suo popolo più o meno dalla stessa data.
Lo ha fatto prima della guerra di Bush padre e ha continuato a farlo per anni anche dopo. Però nessuno dei cervelli fini come te ha mai dedicato una sola puntata dei suoi finti spettacoli di approfondimento al 'dramma del popolo Iraqeno'. Nemmeno una. E nemmeno al Sudan o all'Arabia Saudita. O agli eccidi in Rwanda. O a Pinochet e ai colonnelli argentini, quando ancora c'erano.
E chissà chi li ha messi al potere, quelli lì. Le peggiori dittature al mondo sono o sono state alleate dell'Occidente.E ti dirò un'altra cosa, se non la sai. La guerra ha portato Al Qaeda in Iraq.
Scoperchiando la pentola e buttando dentro tutta la merda del mondo. Una guerra che non c'entra con le torri gemelle. Che è stata fatta soltanto perchè questi signori iraqeni sono talmente pieni di petrolio che gli esce dagli scarichi dei cessi quando vanno in bagno. Solo per questo.
A casa mia si chiamano guerre coloniali. Però non si può dire in televisione, lo so."

"Tu non capisci"

"Io capisco anche troppo bene. Ci sono stato, te lo ripeto. Ti sei chiesto perchè i francesi fossero tanto contrari a una guerra così? Magari perchè con le compagnie petrolifere iraqene ci facevano affari d'oro e le bombe di Bush hanno fatto piazza pulita. O sei ancora convinto che le guerre si facciano per un nobile motivo di uguaglianza e libertà? Non penserai davvero che siamo andati là in missione umanitaria, a portare la democrazia perchè improvvisamente abbiamo scoperto che i terroristi ci aspettavano sotto casa pronti a farsi saltare in aria.
O che Saddam massacrava i curdi con il gas nervino e negava qualsiasi forma di diritti civili.Rispondimi: ci credi davvero o te ne stai solo zitto perchè dal tuo posto di privilegio, davanti ad una telecamera del cazzo, certe cose non te le fanno raccontare?
Hai mai avuto la tentazione di dire in trasmissione che abbiamo demolito le loro infrastrutture e che a distanza di un anno ci sono ancora un sacco di zone dove non c'è nè acqua nè luce?"
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1 commento:

Unknown ha detto...

Ho appena terminato il libro. Mi ha letteralmente rapito.... Concordo nel dire che non si può dare un senso alla storia durante la prima settimana di lettura (c'ho messo 15 giorni!). Tutte quelle storie assai diverse tra loro, ma così vicine così incatenate tra loro, e come sempre alla fine i bambini sono la bocca della verità, anche quando sembra che i grandi abbiano capito tutto....