09 aprile 2007

Report: lo scandalo Enron

Un ladro è un ladro in qualunque paese tu vai. Non diventa meno ladro se ruba in America piuttosto che in Italia, diciamo a Parma. Non è da considerarsi, almeno moralmente, meno ladro se è il presidente di un'importante azienda energetica che ha finanziato la campagna presidenziale del presidente del tuo paese.
Un ladro è un ladro sempre. Quello che cambia, semmai, è la pena che gli viene comminata. Con i dirigenti della Enron, da Ken Lay (presidente), Steven Skilling (Amministratore Delegato), Fastow (dirigente Finanziario) la Giustizia americana non è stata clemente:

  • il 28/05/2006 Ken Lay è stato condannato ad una detenzione per 20-40 anni di carcere. Pena che non sconterà poiché è morto d'infarto, questa estate.

  • Skilling è stato condannato a 24 anni di carcere, per abuso di informazioni. Si è sempre dichiarato innocente del crack dell'azienda, ma ha pagato ai suoi avvocati una parcella di 23 milioni di dollari; nell'attesa della sentenza non gli sono stati concessi gli arresti domiciliari

  • Andy Fastow è stato condannato a 10 anni di carcere; ha restituito 23 milioni di dollari

  • Altri dirigenti come Kooper, hanno avuto una pena ridotta (a 3 anni) avendo collaborato con le indagini.

  • La Arthur Andersen, la società contabile che ha falsificato i bilanci, è stata condannata; finita in bancarotta, ha mandato a spasso i suoi 25000 impiegati.

Giustizia troppo dura? Il crack è costato il posto a 2000 persone, che hanno perso lavoro e fondi pensione, che non hanno potuto vendere le azioni dell'azienda nella quale credevano (mentre i dirigenti come Lay e Skilling hanno venduto le proprie, per 500 milioni di dollari). Sono spariti più di un miliardo di dollari. Dopo questo, gli Stati Uniti hanno realizzato una riforma del sistema societario, la più dura dagli anni della depressione. La Sarbane Oxley. Si doveva dare un segnale di durezza per cui chi non rispetta il mercato, le leggi, chi cerca di fare “il furbetto” non viene premiato o salvato dallo stato.

L'inchiesta di Report ha raccontato lo scandalo Enron, per parlare delle Analogie con lo scandalo Parmalat, uno dei più gravi capitati in Italia. Un buco da 14 miliardi di euro.
Le analogie:

  • Conti gonfiati ad arte, per dare l'immagine di un'azienda sana e florida. Grandi campagne pubblicitarie

  • società di revisione dei conti a libro paga dell'azienda

  • influenti contatti coi politici (Tanzi inizialmente finanziava solo la DC di De Mita, poi ha unto tutte le ruote. Anche quelle dei partiti di sinistra).

  • Banche compiacenti, che chiudevano un occhio sui buchi di bilancio che venivano fatti poi pagare dai risparmiatori tramite Bond.

  • Investimenti all'estero: come la Enron era andata ad aprire una centrale elettrica in India, in perdita, anche la Parmalat investiva in sudamerica, all'est ..

Da una parte Tanzi e Tonna, dall'altra Lay e Skilling: ma quali le differenze?

  • Ken Lay è stato arrestato dalla SEC. In Italia la Consob non ha potere di arrestare nessuno.

  • Tanzi ha fatto 4 mesi di carcere. Da settembre 2006 è un uomo libero ed è tornato a lavorare.

  • Anche Tonna è tornato a lavorare, in attesa della sentenza

  • Sentenza che sarà emessa entro il 2022: vista l'età delle persone coinvolte e la piega che sta prendendo il processo, nessuno pagherà per il crack di Parmalat.

  • Negli Stati Uniti è stata indetta una commissione parlamentare, le cui sedute nelle quali veniva chiesto a Skilling merito delle sue malefatte. In Italia invece a portare a casa il processo saranno le procure di Milano e Parma.

  • La piccola procura di Parma riceve, per le spese d'ufficio, 10000 euro all'anno. Dopo una telefonata alla capo di gabinetto del ministro della giustizia, il proc. Capo Laguardia ha ottenuto altri 4000 euro.

  • Interpellato a riguardo, madre teresa di Calcutta, pardon, Clemente Mastella, ha detto che non può prestare attenzione a tutte le grida di allarme che arrivano dalle procure. Ai finti isterismi ... Nessun politico può tirarsi fuori dalla vicenda Parmalat. In Italia il reato di falso in bilancio è stato depenalizzato.

  • La Enron non è stata salvata dai contribuenti americani: Parmalat è stata salvato dal decreto Marzano. Il titolo è tornato in borsa e l'azienda ha continutato a lavorare.

  • Enron è stata un onta, per il sistema americano. Ha messo in luce la cupidigia dei manager accecati dal denaro, dalla cupidigia, cui non interessava affatto la salute dell'azienda per cui lavoravano. È stata una lezione che, forse, ha insegnato qualcosa. In Italia di Parlamat non si parla quasi più. Non si parla nemmeno delle Class Action, strumento con cui i poveri risparmiatori verrebbero messi in condizioni di battersi nei fallimenti. Non si parla neanche di una riforma del sistema societario, che ripristini la responsabilità penale delle aziende.

  • Quali le priorità del ministro Mastella? l'indulto (di cui hanno beneficiato anche molti colletti bianchi) e la legge sulle intercettazioni.

Il film di Alex Gibney su Enron (“Enron: l'economia della truffa”) mostra alcuni aspetti su cui è bene che riflettiamo prima che sia troppo tardi.
Ha messo in luce il lato oscuro del sogno americano: evidenzia gli eccessi e la cupidigia dei manager dell'azienda. Persone come Lou Pai che si portava le spogliarelliste (pagate coi soldi della Enron) in sala contrattazioni: manager da 200 milioni di dollari, che ha lasciato poi nell'azienda un buco di 1 miliardo. Come Skilling, che portava avanti la cultura del macho, aggressiva, di un manager intraprendente che non esita a fare le scarpe al collega pur di fare carriera. Esisteva nella Enron una commissione di valutazione, per cui il 10% degli impiegati doveva essere valutato 5, ossia licenziato. Ma poteva capitare anche che un impiegato venisse promosso dirigente.

Le bolle di sapone
La Enron era stata brava a creare un'immagine di azienda intraprendente e all'avanguardia. L'immagine prima della sostanza. Come nel business del Video On Demand: una bufala che non portò a nessun centesimo di profitto, ma che fece schizzare le azioni a +34%. O come il business delle previsioni meteo.

Il mark to market
Alla Enron fu permesso di usare la contabilità “mark-to-market”.La Arthur Andersen firmò e l'organo di controllo della borsa approvò.
La Enron metteva a bilancio i profitti futuri, sui quali scommetteva. L'immagine della società, dal punto di vista contabile, si basava sulle previsioni, sulla parla della Enron stessa.

Il mercato azionario dell'energia
Una delle idee “più brillanti” di Lay fu la creazione di un mercato azionario di energia: l'energia che non aveva più un valore fisso, ma veniva venduta come le azioni o i bond. Il prezzo fluttuava in base al valore della borsa e del mercato. Valore che veniva pilotato: pagando gli analisti perchè dessero un'immagine florida della Enron. E chi cercava di capire da dove venissero i profitti veniva licenziato come John Olson, della Merril Linch. Sia forzando il sistema: in California vigeva la liberalizzazione del mercato dell'energia.

Ma da qualche parte i soldi dovevano arrivare.

La liberalizzazione dell'energia.

La California fu il primo stato a sperimentare la liberalizzazione dell'energia. E il 2000 fu anche l'anno dei blackoout.
Tramite dei blackout pilotati la Enron faceva vendere ai suoi operatori l'energia allo stato ad un prezzo del 400% superiore. Gli operatori della Enron realizzarono profitti per 2 miliardi di dollari.

Grazie alla deregulation del sistema, agli agganci politici di Ken Lay, ai blackout pilotati (del 2000), la liberalizzazione permise alti guadagni a Lay e soci. Sapevano che senza la liberalizzazione il castello di carte sul quale si poggiava la Enron, sarebbe caduto. La Enron aveva a libro paga la F.E.R.C., l'ente federale che doveva controllare sull'energia.

La crisi energetica mise in cattiva luce il pres. Uscente Gray Davis, permise l'elezione del repubblicano Schwarzenegger (dopo Reagan gli americani credevano di aver visto di tutto): alla California questo costò 45 miliardi di dollari.

Il motto della Enron era “ask why”: ecco, è bene che lo teniamo a mente anche noi. È un insegnamento che dobbiamo imparare. Chiediamoci sempre perchè, non fidiamoci troppo, abbiamo un atteggiamento di sano sospetto verso coloro che ci governano.
Perchè anche in Italia si parla di liberalizzare l'energia e i servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni. Già in alcune regioni si pagano bollette salate per l'acqua (nella Sicilia di Cuffaro ad esempio, nel Lazio, ma se ne parla anche in Lombardia).
Del business dell'acqua ne aveva parlato sempre Report la stagione scorsa.
Ministri come la rutelliana Lanzillotta continuano a ripetere che si deve liberalizzare i servizi.
Perchè? Perchè si deve liberalizzare, caro ministro? Pagheremo meno bollette? Non credo.
Avremo un migliore servizio? Non credo: nel Lazio (a Itri, Latina) pagano per avere acqua non potabile.

Perchè non si parla più di Class Action?
Perchè non si tutelano i risparmiatori, che dopo esser stati spremuti coi risparmi, vedranno metter mano anche alle loro pensioni?

Technorati: , ,

6 commenti:

Anonimo ha detto...

per questo l'italia(volutamente minuscolo)non è e non sarà mai una nazione all'altezza delle altre e men che mai dell'America,qui si hanno le palle per far scontare a chiunque gli errori che commettono

mario ha detto...

Quelli sono stati beccati con le mani nel sacco.Durante il periodo della new economy quante altre società, nel loro piccolo, hanno avuto comportamenti tipo Enron? Il punto è che il mercato non offre garanzie in un sistema in cui se lo spartiscono pochi soggetti dominanti.
La libertà d'intraprendere non può significare mettere sullo stesso piano un artigiano ed una grande impresa. Non ci possono essere le stesse regole.
Enron ha mostrato il lato più "folcloristico" del capitalismo, quello peggiore appartiene a tutti quelli che delocalizzano per sfruttare meglio la componente "umana" nel ciclo di produzione.
Quelli forse offrono maggiori garanzie ai loro azionisti ma ai lavoratori?

Anonimo ha detto...

solo due piccole note al lunghissimi post:
- La gestione operativa di Parmalat era molto fruttuosa, per cui è stata giustamente salvata: separandola dalla assurda gestione finanziaria e salvando i lavoratori
- La liberalizzazione delle (multi) utility è cosa altamente dubbia: perchè dovrei vendere a qualcuno la compagnia da cui compra l'energia? l'unico risultato sarà un aumento di costo per me che servirà solo a garantire il suo margine operativo....

alduccio ha detto...

Intatti sulla liberalizzazione dei servizi io sono contrario. Energia, rifiuti, gas ... queste aziende devono operare senza l'ottica del profitto. Ma nell'ottica del servizio al cittadino.

Anonimo ha detto...

Le pesanti condanne ai dirigenti Enron dovrebbero insegnarci come la responsabiltà oggettiva di queste persone sul destino dei loro lavoratori e degli azionisti coinvolti sia totale, in virtù di ciò vanno trattati come il più pericoloso dei serial (s)killer. La vicenda Enron ha mostrato il volto più scuro del capitalismo e come l'avidità abbia portato alla rovina un, senza dubbio, genio del management come Jeff Skilling.

Anonimo ha detto...

Questi eventi servono a insegnarci quando al comando ci siano poche persone che hanno il solo scopo di arricchirsi sulle spalle dei lavoratori e dei piccoli risparmiatori. Questi casi dovrebbero insegnarci che per continuare ad andare avanti e raggiungere obiettivi bisogna realizzare risultati concreti e non fasulli, bisogna far si che la giustizia faccia il suo corso e chi sbaglia deve pagare.
Se i mercati oggi sono instabili e non c'è più sicurezza negli investimenti lo si deve a questi eventi che in una qualche maniera rovinano l'immagine e l'identità di una nazione.
Mi viene da pensare: che effetto ha avuto questo scandalo sul mercato dei cambi?
Penso che mandando a casa 25000 lavoratori aumenta la disoccupazione e indirettamente diminuisce il Pil dovuto ad una diminuizione del potere contrattuale dei lavoratori.