“è come quando sei in campagna .. che sollevi una pietra e sotto trovi i vermi”.
E di vermi ne dovrà scoprire molti, il commissario Ciccio Ingravallo (Pietro Germi: “non sono dottore”) scovando nelle vicende private dei condomini dello stabile in via Merulana, a Roma.
Per un indagine che parte da un tentativo di furto in casa del commendator Anzaloni, per proseguire a distanza di qualche giorno dall'omicidio della signora Liliana Banducci (Eleonora Rossi Drago), durante un tentativo di furto. Due eventi nello stesso palazzo: difficile non pensare ad un collegamento.
Tra i primi sospettati il cugino, il medico Valdarena (Franco Fabrizi), beneficiario di aiuti economici.
I sospetti finiscono poi sul marito, che ha mentito sui suoi spostamenti nei giorni precedenti l'omicidio.
Nessuna pista si rivela utile alle indagini, ma porta allo scoprire una serie di altarini dei protagonisti. Dalle infedeltà del signor Banducci, fino a Valdarena, medico presunto, con la sua cialtroneria (Valdarena/Franco Fabrizi sembra estratto direttamente da "I vitelloni" di Fellini); per finire alla signora Liliana, col suo “vizio” delle cameriere bambine.
Di tutti i personaggi vengono mostrati i tic e le idiosincrasie (la pettinatura curatissima ai limiti del sospetto dell'ambiguo Anzaloni), le manie (la materialità con cui, il brigadiere Urzì, tira fuori dalle capienti tasche gli infiniti ed invitanti panini al prosciutto).
Un maledetto imbroglio è un film che fonde i due generi: quello comico della commedia all'italiana, delle battute in romanesco, e quello poliziesco-drammatico, senza che questi si confondano o si neghino l'un l'altro. Teso, coinvolgente come fosse un poliziesco americano, ma, contemporaneamente, esplosivo, divertente ed ironico come una riuscita commedia.
Tratto dal romanzo di Carlo Emilio Gadda "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana", il film rappresenta un perfetto incrocio tra la tensione misteriosa del genere poliziesco filtrata attraverso l'ironia, a volte grossolana ma sempre genuina, della commedia all'italiana. Rispetto al libro, ambientato nel periodo fascista, Germi ha preferito spostarsi nella Roma attuale, di fine anni 50: una Roma fatta di ladri, imbroglioni e disperati non ancora sdoganati poeticamente dalla cultura di Pasolini, da personaggi che nascondono dietro la loro supposta rispettabilità terribili ambiguità ed ipocrisie, di ricatti, bugie, paure ed incontrollabili quanto improvvise esplosioni di violenza.
Technorati: Pietro Germi, Carlo Emilio Gadda
Il film su imdb e su internetbookshop
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