09 marzo 2008

Il non gran rifiuto di Mastella

Mi sembrava strano che madre Mastella rimanesse fuori dalla gara, rinunciando alla poltrona, al potere, al pane e politica che Iacona ci ha raccontato nelle sue inchieste.
Come avrebbero fatto a Ceppaloni?

Dopo l'archiviazione di Why Not, si sono fatti sotto i socialisti (che ancora si chiedono perchè loro no e Di Pietro si nel Pd), ad arruolare questo altro talento del trasformismo, del clientelismo, dell'antipolitica, della casta:
Per ora un segnale arriva dai socialisti di Enrico Boselli che hanno proposto a Mastella di fare il «capolista indipendente» in Campania per il Senato.

Ma l'ex ministro, che ha molto apprezzato il gesto, ha detto di essere più orientato per il no che per il sì. E ha aggiunto:
«Domani (oggi, ndr) risponderò a Boselli. In questo momento mi interessa recuperare la mia onorabilità, prima di fare il deputato o il senatore. Se accettassi sembrerebbe che voglio tornare in Parlamento a tutti i costi.
Ringrazio Boselli ma credo proprio di non poter accettare».

Non poteva dire subito di si, madre Mastella.

Tuttavia l'offerta dei socialisti («Noi siamo garantisti», ha commentato Bobo Craxi), sommata alla riabilitazione della Procura generale, ha comunque smosso le acque in casa dell'Udeur-Lista Mastella.
La base rimasta fedele al leader si è fatta avanti con una proposta: «Caro Clemente, anche se non ci sei te, presentiamo lo stesso le liste in tutta l'Italia per una presenza che sia almeno una testimonianza».

Anche una falsa testimonianza, basta che non sia una intercettazione. Da notare come nessuno, oggi, chieda merito di quelle telefonate (che non sono state archiviate) tra Saladino e Mastella. Ma tanto noi siamo garantisti!

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