Il parlamento come specchio della società. Forse sarebbe più opportuno, vedendo certe candidature del Pdl, dell'UDC e anche del PD, dell'onorata società.
Dall'articolo "Per chi vota la mafia" di Peter Gomez, i nomi dei candidati in rapporto con la mafia (o su cui si sta indagando).
Da Salvatore Cintola: un uomo che Giovanni Brusca, il capomafia killer del giudice Giovanni Falcone, considerava "un amico personale".
A Vladimiro Crisafulli, beccato mentre si baciava col boss di Enna e denunciato dal compagno di partito Beppe Lumia (che rischiava di non rientrare nelle liste) .
Poi c'è il gruppo dei palermitani Marcello Dell'Utri e Totò Cuffaro, Francesco Saverio Romano, Calogero Mannino, Giusy Savarino.
Pino Firrarello, Antonio D'Alì.
Sempre nel Pdl Gaspare Giudice e Renato Schifani.
Nel Pd compare in lista Bartolo Cipriani, ex sindaco di Terme Vigliatore, sciolto per mafia e Maria Grazia Laganà (sotto inchiesta per truffa).
Al senato il Pdl candida Franco Iona (cugino primo del boss Guirino Iona), Gaetano Rao (nipote di don Peppino Pesce, vecchio boss dell'omonima e potentissima cosca di Rosarno).
In Campania spiccano le candidature di Sergio De Gregorio (indagato per riciclaggio), Mario Landolfi (costretto a fronteggiare l'accusa di essere stato appoggiato nel 2006 da un manipolo di camorristi) e Nicola Cosentino.
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